Economia e territorio: conclusi a Ferrara gli incontri della "Scuola di Sviluppo Territoriale" con l'ass. Chiara Scaramagli e Carlo Stagnaro
27-10-2025 / A parer mio
Si è conclusa il 24 ottobre 2025 nella sala dell'Arengo del Comune di Ferrara, l'ultima lezione dell'iniziativa "Scuola di Sviluppo Territoriale". Ospite dell'incontro è stato l'economista Carlo Stagnaro, direttore scientifico dell'Istituto Bruno Leoni ed ex capo della Segreteria tecnica del Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, intervenuto per una riflessione sugli scenari economici nazionali e internazionali. Ad aprire i lavori l'assessore alla Pubblica Istruzione Chiara Scaramagli e il presidente di Confagricoltura Ferrara, Francesco Manca.
SCHEDA (a cura degli organizzatori della Scuola Sviluppo Territoriale Provincia di Ferrara)
A lezione di economia e rapporti internazionali
Dalla globalizzazione ai mercati internazionali, fino al ruolo dello Stato nell'economia: l'economista Carlo Stagnaro, direttore Ricerche e Studi dell'Istituto Bruno Leoni, ospite della Scuola di Sviluppo Territoriale per una riflessione sui meccanismi della crescita e della cooperazione. Come cambia l'economia globale tra nuove forme di commercio, politiche protezionistiche e sfide per la competitività dei territori? A questa domanda ha provato a rispondere Carlo Stagnaro, direttore scientifico dell'Istituto Bruno Leoni, ospite della Scuola di Sviluppo Territoriale per la lezione aperta al pubblico tenutasi il 24 ottobre 2025 nella sala dell'Arengo del Comune di Ferrara.
Stagnaro, tra i fondatori dell'istituto Bruno Leoni, ha ricoperto vari incarichi presso il Ministero dello Sviluppo Economico durante i governi Renzi e Gentiloni, tra cui quello di capo della segreteria tecnica del ministro Guidi. L'Istituto, fondato nel 2003 e ispirato al pensiero liberale, promuove la cultura del libero mercato e dell'iniziativa privata, valorizzando la libertà individuale e la responsabilità economica. L'incontro, moderato dal giornalista de Il Resto del Carlino di Ferrara Federico Di Bisceglie, si è aperto con i saluti istituzionali dell'assessore alla Pubblica Istruzione Chiara Scaramagli e del presidente di Confagricoltura Ferrara, Francesco Manca, membro del Comitato di indirizzo della Scuola. «Confrontarci con il mondo esterno e gli scenari globali significa far nascere nei giovani un senso critico di osservazione e di valutazione», ha sottolineato Scaramagli. Manca ha aggiunto: «La Scuola si fonda su temi strategici e intrecciati tra loro - energia, agricoltura, politica, economia - unendo prospettive globali e locali». Tra il pubblico anche Paolo Govoni, vicepresidente della Camera di Commercio Ferrara-Ravenna.
Nel suo intervento, Stagnaro ha guidato gli studenti in un percorso tra teoria economica e dinamiche dei mercati internazionali. Per introdurre il concetto di specializzazione produttiva, ha scelto un punto di partenza letterario: Robinson Crusoe di Daniel Defoe. «La vita del naufrago migliora dopo l'incontro con Venerdì: ciascuno sa fare cose diverse, e grazie alla collaborazione entrambi prosperano», ha spiegato. «Così funziona anche il commercio internazionale: ogni Paese si specializza in ciò che produce meglio, e dallo scambio reciproco nasce la crescita comune». Da qui l'analisi si è spostata sugli equilibri geopolitici e commerciali. Le recenti politiche protezionistiche statunitensi, ha osservato Stagnaro, mettono in discussione il principio di interdipendenza economica che ha sostenuto la crescita mondiale negli ultimi decenni. L'Europa, dopo anni di rallentamento, tenta oggi di riaprirsi al commercio, come dimostra il nuovo accordo con il Mercosur. Tuttavia, questi mercati pongono sfide legate agli standard produttivi e alla concorrenza sui prezzi.
Scuola Sviluppo Territoriale
www.scuolasviluppoterritoriale.it
Secondo Stagnaro, gli accordi commerciali internazionali servono proprio a regolare tali equilibri, fissando criteri etici, sanitari e produttivi condivisi. «Chi importa non fa un favore a chi esporta: il favore è reciproco. Gli accordi servono a garantire condizioni eque, non a proteggere chi produce peggio». Richiamando Adam Smith, l'economista ha ricordato che «non è dalla generosità altrui che ci aspettiamo un prodotto migliore, ma dall'interesse di chi vende nell'offrire qualità». La cooperazione, dunque, non è un atto di benevolenza, ma una forma di convenienza reciproca. Nella parte finale, Stagnaro ha affrontato il rapporto tra legge di bilancio, autonomie locali e sviluppo economico. Il bilancio, ha spiegato, «non è solo un documento contabile, ma una scelta politica: definisce da dove arrivano le risorse - debito o tassazione - e chi deve sostenerle». Alcune decisioni, ha aggiunto, «sono strettamente politiche più che economicamente efficienti».
Riflettendo sul ruolo dello Stato, Stagnaro ha distinto tra gli ambiti in cui l'intervento pubblico è necessario - come l'istruzione - e quelli in cui il mercato deve prevalere. «Lo Stato deve operare dove è bravo e dove ha senso che sia presente. Il caso dell'ex ILVA di Taranto dimostra quanto sia rischioso gestire attività per le quali non si è specializzati». Una lezione che ha intrecciato teoria e attualità, offrendo agli studenti una chiave di lettura concreta sui meccanismi dell'economia globale e su come le grandi scelte politiche si riflettano nei processi di crescita e sviluppo dei territori.
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