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Roma dedica pietra d'inciampo a Aladino Govoni, martire della violenza nazi-fascista. L'apprezzamento del sindaco Alan Fabbri

20-11-2025 / Punti di vista

Dichiarazione del sindaco di Ferrara Alan Fabbri sull'iniziativa AMUSE di Roma dedicata ad Aladino Govoni  martire delle Fosse Ardeatine (Roma, 19 novembre 2025)

"Vicinanza e ringraziamento va, da parte della città di Ferrara, all'associazione AMUSE di Roma e a tutti coloro in questa occasione hanno ricordato le dieci vittime delle Fosse Ardeatine cui sono state dedicate le Pietre d'inciampo. Tra queste, Aladino Govoni, ferrarese, la cui memoria onoriamo ogni anno presso la lapide di via Ravenna 19 con la deposizione della corona davanti alla casa dove trascorse la giovinezza il martire della libertà, medaglia d'oro al valore militare. La Pietra che sarà posta in via Trasone 16, sua residenza romana, rappresenta un nuovo, prezioso segno in sua memoria. Ringrazio la presidente di ISCO, Anna Quarzi, per il suo intervento a Roma, che riafferma il forte legame della nostra comunità con la storia e il sacrificio di Govoni", così il sindaco di Ferrara, Alan Fabbri in merito all'iniziativa svoltasi mercoledì 19 novembre 2025 a Roma organizzata dall'associazione AMUSE (Amici Municipio Secondo) in ricordo dei martiri della violenza nazi-fascista caduti alle fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Nell'occasione l'incontro di annuncio della realizzazione delle pietre d'inciampo, a gennaio 2026 la collocazione delle pietre davanti alle abitazioni di dieci martiri delle Fosse Ardeatine. 

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Pietra d'inciampo a Roma dedicata a Aladino Govoni

L'associazione AMUSE (Amici Municipio II Roma) nel 2024 per celebrare l'ottantesimo anniversario della strage nazifascista delle Fosse Ardeatine, ha posto in essere un progetto di posa in opera di 10 pietre d'inciampo per onorare la memoria di altrettante vittime dell'eccidio del 24 marzo 1944, all'epoca residenti nell'attuale territorio del Municipio II di Roma. Una pietra verrà posta in via Trasone 16, residenza di Aladino Govoni

Mercoledì 19 novembre 2025 avrà luogo a Roma un incontro organizzato da AMUSE per ricordare i 10 martiri alla cui memoria verranno poste le pietre di inciampo. La presidente di ISCO, Anna Quarzi (nella foto, durante l'intervento all'incontro del 19 novembre 2025), è stata invitata ad intervenire per ricordare Aladino Govoni

Aladino Govoni nacque a Tamara di Copparo (Ferrara) il 17 novembre del 1908, figlio del poeta Corrado Govoni. Laureatosi in scienze economiche e commerciali, assolse gli obblighi di leva come sottotenente di complemento nel 1° Reggimento granatieri di Sardegna e fu congedato nell'agosto del 1931. Richiamato in servizio nel luglio del 1942 con il grado di tenente presso il suo reggimento, che si trovava allora dislocato nei Balcani. Nel marzo del 1943, promosso capitano, fu rimpatriato.

Al momento della proclamazione dell'armistizio, l'8 settembre, era in servizio presso i depositi del suo reggimento a Roma. dove, alla testa della sua compagnia, si batté contro i tedeschi alla Cecchignola e a Porta San Paolo. Sfuggito alla cattura, entrò in clandestinità, militando nel gruppo Bandiera Rossa, e diventò subito un efficiente comandante di spedizioni militari contro i nazifascisti. Govoni fu arrestato nel febbraio 1944 dagli uomini della Gestapo, informati di una riunione in una latteria in via Sant'Andrea delle Fratte. Dopo essere stato torturato a lungo, venne ucciso il 24 di marzo alle Fosse Ardeatine. Nel novembre del 1944, il padre poeta Corrado Govoni, che pure era stato fascista con la morte del figlio si trasforma e pubblicherà il poema intitolato "La fossa carnaia ardeatina".

Aladino Govoni fu insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria con la seguente motivazione: "Dopo essersi battuto con slancio e cosciente valore alla Cecchignola ed alla Porta San Paolo ALADINO GOVONI alla testa di una compagnia di granatieri nelle giornate del settembre 1943, partecipava con pronta ed ardimentosa decisione al movimento di liberazione. Si distingueva brillantemente come organizzatore ed animatore, dando, in circostanze particolarmente difficili e nella effettuazione di numerosi colpi di mano, prova sicura di fermezza di animo e di indomito coraggio. Insistentemente e continuamente braccato dalla polizia nazifascista che lo sapeva uno dei più animosi capi della resistenza, rifiutava di allontanarsi dal suo posto di lotta, sia pure temporaneamente. Dopo essere sfuggito due volte alla cattura, tratto finalmente in arresto dalla polizia tedesca e lungamente interrogato e torturato, manteneva fermo ed esemplare contegno nulla rivelando. Sacrificato alla rappresaglia nemica, cadeva per il trionfo degli ideali di libertà e di Patria. Roma, settembre 1943-24 marzo 1944"

Immagini scaricabili:

Casa Govoni in via Ravenna a Ferrara 1 Casa Govoni in via Ravenna a Ferrara 2 Casa Govoni in via Ravenna a Ferrara 3