La segnalazione: "I racconti del castello", con testi di Carlo Bassi ed altri
03-07-2006 / A parer mio
di Giuseppe Muscardini
Di primo acchito il titolo è ingannevole e fuorviante. L'argomento pare incentrato su storie noir di gusto vittoriano, dove la scelta di un'ambientazione come quella sempre misteriosa di un castello, con botole, anfratti e passaggi segreti, è ingrediente essenziale perché cattura la mente e promette stupefazione. Ma sfogliando il volume si comprende subito quanto il titolo sia invece pertinente, se prendiamo per buona l'accezione francese di conte de fées, da tradursi nel nostro idioma con fiaba.
Il Castello Estense è per l'appunto il fiabesco "recipiente" di accattivanti e letterarie situazioni del passato, assurte a dignità storica in virtù delle molte cronache arrivate fino a noi attraverso il tempo, dove gli eventi pubblici e le biografie individuali dei suoi abitatori, trovano spesso riscontro all'interno delle sale in affreschi, fregi, decorazioni, stemmi, busti e altorilievi, persino nelle diffuse allegorie mitologiche, come quella, ora ben leggibile nell'omonima sala, dell'omerico Ettore, sposo di Andromaca e padre di Astianatte, da cui ebbe origine il ceppo di Ruggiero. L'episodio è cantato dall'Ariosto nella sua opera maggiore con i celebri versi encomiastici per la stirpe estense: Voi sentirete fra i più degni eroi, / che nominar con laude m'apparecchio, / ricordar quel Ruggier che fu di voi / e de' vostri avi illustri il ceppo vecchio (Orlando Furioso, I 4, 1-4).
Ci cattura altresì il contesto delle cucine ducali intrise di storia e di storie, la Sala della Galleria, l'Appartamento della Pazienza, denominazioni appropriate al tempo in cui questi ambienti furono allestiti per la gente di Corte, senza escludere la leggendaria Saletta dei Veleni, tradizionalmente unita, almeno sul piano letterario, all'idea dell'intrigo e della cospirazione.
L'ampio apparato iconografico offerto da questo libro risponde al bisogno di documentare il clima morale di una Corte e del suo seguito, così come facilmente lo si poteva registrare nei diversi secoli in cui gli Estensi esercitarono il loro potere servendosi del simbolo di una solida e autorevole dimora. Occasionato dal recente recupero in vista dell'attuale assetto museale del Castello Estense, l'importante volume - che per ragioni divulgative gode della traduzione inglese dei testi - è l'approdo di studi e indagini condotte da accreditati studiosi locali: Carlo Bassi, Marco Borella, Francesca Cappelletti, Monica Farneti, Anna Maria Fioravanti Baraldi, Marco Folin, Angela Ghinato, Paolo Micalizzi, Ranieri Varese, Gianni Venturi, Federica Veratelli, hanno saputo farsi legittimi garanti scientifici a fronte della lodevole iniziativa dell'Amministrazione Provinciale di Ferrara di produrre uno strumento didattico utile alla città, e a quanti si recano in visita alle cinquanta sale del nuovo percorso espositivo di Castello Estense.
I racconti del castello, con testi di Carlo Bassi ed altri, Ferrara, ED SAI, 2006