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La segnalazione: Ferrara città d'arte. L'esperienza dei giovani a cura di Angela Zanotti

25-06-2007 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Due sono gli attributi turistici conferiti da tempo alla nostra città: Ferrara città d'arte e Ferrara città delle biciclette. Questo almeno si legge nei pannelli con le scritte digitali che scorrono lentamente sotto gli occhi di chi vi entra da nord-ovest. Attributi realistici, perché basta guardarsi attorno una volta entrati in città per capire che da noi arte e biciclette non mancano. Ma è davvero una percezione così scontata in un giovane che la bicicletta la usa per abitudine e sempre per abitudine ci si augura che frequenti i musei e i luoghi deputati alle manifestazioni culturali? Una risposta possiamo averla dopo la lettura di un libro uscito in questi giorni e curato da Angela Zanotti, docente di Sociologia generale presso l'Università di Ferrara. Il libro, che gode di una pagina introduttiva del Sindaco di Ferrara, già dall'inizio ci pare una sorta di strumento, di analisi costruttiva nella programmazione dei futuri interventi in ambito turistico e propriamente formativo, volti a far conoscere più diffusamente le peculiarità della nostra realtà storica e geografica. Il Sindaco ne coglie opportunamente le specifiche, quando con lungimiranza ammette che "gli spunti di riflessione" offerti dalle documentate analisi e dalle interviste contenute nel testo, vanno intesi anche come possibilità di porsi in modo critico rispetto alle forme e alle modalità con cui oggi si svolge il dibattito culturale a Ferrara. Gli insuperabili eventi che da anni caratterizzano le attività di Palazzo dei Diamanti, e che attirano frotte di turisti, nonché la concentrata presenza da noi di diversi monumenti storici visitabili in un'area urbana abbastanza circoscritta, secondo la curatrice Angela Zanotti hanno stimolano l'idea in Italia e nel mondo che Ferrara si attesti come città-museo. Trova così maggiore rispondenza l'espressione un poco inflazionata di Ferrara città d'arte, e su questo concetto sembrano convergere anche le interviste con gli studenti e i giovani operatori culturali nella parte centrale del libro. Pur con il comprensibile desiderio di mettere in rapporto la percezione della città con il loro trascorso personale - tipico di chi si avvantaggia della giovane età - le interviste ci dicono di poetiche suggestioni, di auree evocazioni rinascimentali nate da una passeggiata sulle Mura, ma talvolta anche di delusioni di fronte alla più pragmatica constatazione che qualcosa manca, per poter conferire a Ferrara la valenza ideale di città-museo. Ma nessun disfattismo sembra permeare queste considerazioni del tutto legittime in chi, pur giovane, può vantare una frequentazione assidua con i luoghi di aggregazione e della cultura. Semmai bisogna intenderle come desiderata, come richieste di un'estensione delle iniziative finalizzate alla promozione culturale. Del resto è sufficiente riferirsi alle utili tabelle riportate nel contributo di Andrea Gandini, per avere immediatamente la misura di quanto le presenze turistiche siano aumentate in dieci anni di attività, grazie ai grandi eventi culturali e su impulso di manifestazioni in cui sono stati coinvolti frange di giovani artisti impegnati sul fronte dell'arte contemporanea. Ne abbiamo la riprova leggendo le pagine di Rita Formigoni I giovani artisti nella città di Ferrara, che pone l'accento sulla presenza accertata di un cospicuo numero di giovani desiderosi di dare prova delle loro capacità artistiche e intellettuali, ambizioni a cui le istituzioni comunali e provinciali hanno sempre prestato attenzione. E questo ci comunica anche Irene Galvani nel suo stimolante intervento dal titolo Ferrara "Città d'arte": quale ruolo per i giovani, che si apre con le augurali parole del sottotitolo, Giovani come protagonisti, giovani come fruitori, in cui si riflette non solo una speranza futura, bensì una realtà, come dimostra il puntuale excursus condotto sugli ultimi trent'anni di attività culturali in città. Dalla lettura di questo libro, cifre alla mano, è facile convincersi del potenziale rappresentato dalle fasce giovanili, utile certamente al cosiddetto indotto, ma ancor più utile se per i prossimi decenni si pensa di ottimizzare le fresche risorse intellettuali. Decenni che in maniera pessimistica alcuni definiscono oscuri sotto vari aspetti, ma in omaggio alla creatività dei giovani, e all'entusiasmo proprio della loro invidiabile condizione anagrafica, vogliamo invece pensare che saranno proficui e straordinari. Per dirla con Anos Aramy nei sogni come in amore non ci sono cose impossibili.

Ferrara città d'arte. L'esperienza dei giovani, a cura di Angela Zanotti, Firenze, Le lettere, 2007