La segnalazione: Le storie di Nonna Koko di Bruna Fergnani e Mariangela Graps
12-02-2007 / A parer mio
di Giuseppe Muscardini
Immaginiamo una nonna buona, gentile e protettiva, come buone, gentili e protettive sono le nonne agli occhi di tutti i bambini. Immaginiamola di colore, in zone di questa terra in cui avvengono cose buone insieme alle cattive. Immaginiamola fra la sua gente, diversa solo nel colore della pelle da noi
mzungu. Con questa espressione la nonna e la sua gente indicano gli europei, ma non è spregiativa, non quanto la nostra troppo abusata "negro". È solo un modo per segnare la naturale differenza fra la sua gente e la nostra, con spirito pacato e tutt'altro che offensivo. È questa una prima chiave di lettura del libro scritto da Bruna Fergnani e illustrato da Mariangela Graps, in cui la tensione narrativa eguaglia quella figurativa. Chiave di lettura che tuttavia non è la sola. Il felice binomio narrativo-figurativo conferisce grande leggibilità al libro, ma nel contempo sottende ad un solido mondo di valori cui le due autrici hanno aderito da tempo. Sono i valori della fratellanza universale, della solidarietà verso i più deboli, che si affermano quando non si vuole tener conto del colore, ma promuovendo opere per chi necessita di aiuto e di una civile integrazione all'interno di realtà sociali in cui spesso ci si sente come pesci fuor d'acqua.
Se Bruna Fergnani svolge la sua importante opera in Tanzania a favore delle ragazze del luogo portatrici di handicap, raccolte e assistite in una casa da lei voluta a Iringa, Mariangela Graps ha avuto il merito e l'onore di essere stata scelta da un'Associazione benefica italiana per fare parte di un progetto multiculturale europeo con la finalità di prevenire, attraverso la diffusione dell'arte, ogni episodio di emarginazione sociale nei confronti degli immigrati. Autrici, dunque, ma anche attive operatrici nel sociale. Questi aspetti non si trovano nel volume Nonna Koko, ma si indovinano. Si percepisce la sensibilità e il valore di umana fratellanza che sta alla base del progetto, e vanno di pari passo con le peculiarità squisitamente editoriali. L'impianto del libro si presta ad una lettura agile e coinvolgente da parte del pubblico infantile, con scansioni di sicura efficacia dove le storie solo apparentemente si dividono in sequenze, ma in realtà sono tenute saldamente insieme dalla costante figura della protagonista principale cui il libro è intitolato.
Ecco sopraggiungere ad ogni pagina personaggi nuovi ed affascinanti; ecco animali marini e terrestri farsi portatori a loro volta di storie e messaggi comprensibili, usando ora l'acqua e ora il vento. L'immagine di copertina, bella e accattivante anche per un adulto, richiama facilmente vastità geografiche altre, con il vento caldo dell'Africa che scompone le messi di grano e induce Nonna Koko, di spalle, a trattenere con la mano sulla testa il copricapo a turbante che diversamente volerebbe lontano. Metafora della volontà decisa a trattenere quanto abbiamo di nostro, per impedire che voli via quando manca il rispetto per i costumi e le usanze che ci appartengono? Forse. Va chiesto a Mariangela. Ma piace pensare, con l'ammirazione sincera per quanto fanno in Africa le due autrici, che così possa essere. Nonna Koko vive davvero. È personificazione del loro impegno, e ci auguriamo viva per sempre, continuando a lanciare messaggi d'amore attraverso le belle pagine che abbiamo oggi davanti agli occhi. E servendosi di un numero sempre maggiore di emissari.
B. FERGNANI - M. GRAPS, Le storie di Nonna Koko, Ferrara, Edizione Nuovecarte, 2007