La segnalazione: La corografia dell'Antico Paese di Ferrara di Giovanni Casoni di Camillo Tonini
11-06-2007 / A parer mio
di Giuseppe Muscardini
Merita una doverosa segnalazione l'ultimo numero della rivista «Charta», che inaugura una serie di pubblicazioni destinate a raccogliere contributi di carattere geografico, allo scopo di diffondere quella cultura considerata di nicchia che oggi vede interessati antiquari, collezionisti e bibliofili. «Charta Geographica» è il titolo di questa serie, e nome più appropriato non sarebbe stato possibile pensare per dare al lettore la misura della specificità degli articoli proposti.
Sorprenderà allora apprendere che in un ampio contributo della rivista firmato da Camillo Tonini, Conservatore delle Raccolte Storiche del Museo Civico Correr di Venezia, si trattano cose ferraresi. La carta realizzata tra il 1803 e il 1810 dal Pubblico Perito Geografo Giovanni Casoni, ben dettagliata e ricchissima di particolari, attesta la perizia del cartografo e la sua capacità di impreziosire luoghi e siti geografici con tratti di grande raffinatezza figurativa. Casoni arricchì copiosamente la carta dotandola di cornici ed orpelli inconsueti nella cartografia ottocentesca. Riprodotta alle pagine 48 e 49 della rivista, ben si evidenziano i toponimi conosciuti della nostra provincia, spesso con l'aggiunta di definizioni con cui se ne insegue l'etimo latino, o comunque la derivazione. Così Ostellato è riproposto in Ustulatum Ostelato, Formignana in Massa Firminiana, mentre inalterata ed aderente alle attuali denominazioni restano Massa Fiscaglia e Cornacervina.
Per la verità nella sua ricostruzione topografica Giovanni Casoni si rifece alla mappa Corografia dell'Antico Ducato di Ferrara del 1750 di Carlo Antonini, oggi conservata presso la Biblioteca Comunale di Adria. In proposito Camillo Tonini, autore dell'articolo, assicura che sovrapponendo le due carte, tratti e misure combaciano. Ma a comprovare la cultura grafica e gli interessi di Giovanni Casoni, nato nel 1783 e scomparso nel 1857, ecco comparire in parti esterne alle cornici raffinate e perfette riproduzioni delle figure presenti nei vasi etruschi ora conservati al Museo Archeologico Nazionale di Adria. Donne in abiti di fattura spinetica ed ellenica, uomini che svelano un'indole guerriera, o forse solo ludica, campeggiano ai bordi della carta, ben disegnati e rispondenti con singolare esattezza, perfino nelle lacune, ai reperti visibili ad Adria e provenienti dalle collezioni Penolazzi e Bocchi.
Uno sguardo d'insieme sulla carta dispiegata in piano, fruibile per noi grazie alla rivista in oggetto, ci dice quanta competenza avesse il Casoni come cartografo, attento alle minuzie come all'ornamento. L'inserimento delle figure, ricavate dai motivi decorativi del vasellame rintracciato in diverse zone di scavo, meglio documentano il bisogno di creare un clima ideale, un efficace ed evocativo richiamo al passato, non solo funzionale alla lettura della carta, ma anche alla diffusione del gusto derivante dalle coeve scoperte archeologiche, che permisero di conoscere con sempre minore approssimazione il mondo antico. La stessa musealizzazione o la semplice raccolta di quei reperti, confluiti in un primo momento in collezioni private, è la riprova di quanto il fenomeno della restituzione da parte della terra di oggetti antichissimi in campi arativi o in luoghi di insediamento umano, agisse profondamente nell'immaginario di chi ebbe occasione di vivere nel primo Ottocento.
C. TONINI, La corografia dell'Antico Paese di Ferrara di Giovanni Casoni nella Biblioteca del Museo Correr, in «Charta Geographica», vol. I, n. 88, 2007.