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La segnalazione: Tre volumi della ferrarese Luciana Tufani Editrice presentati a Villa Maraini di Roma per l'otto marzo

26-02-2007 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Tra le numerose iniziative in programma per il prossimo otto marzo, annuale giornata dedicata alla donna, non sarà sfuggita al lettore attento quella promossa dall'Istituto Svizzero di Roma a Villa Maraini. Rientrando fra le innumerevoli manifestazioni culturali organizzate per l'otto marzo, non ci prenderemmo la briga di segnalarla se non riguardasse la presentazione in contemporanea di tre interessanti volumi usciti dalla ferrarese Luciana Tufani Editrice. Da anni Luciana Tufani pubblica felicemente, incontrando i consensi del pubblico e della critica, opere di narrativa e saggistica in cui la condizione femminile gode di centralità. Avvalendosi del sostegno della Fondazione ch per la collaborazione confederale e della Fondazione Oertli di Zurigo, e con sovvenzione della Pro Helvetia per quanto riguarda le traduzioni, ha opportunamente studiato una collana generale intitolata CH Letterature della Svizzera in traduzione, cui afferiscono i tre volumi in questione. Ma nel piano editoriale dispone di cinque collane denominate rispettivamente le classiche, elledi, critica, le gorgoni e poete, con cui porta avanti un'efficace linea editoriale sulla scrittura al femminile. Nella elledi trovano collocazione le tre opere che saranno presentate l'otto marzo a Roma: tre autrici svizzere nelle loro investigazioni interiori, siano queste apertamente ispirate da esperienze autobiografiche o dal bisogno di un mascheramento narrativo, esprimono intensità e modi di sentire al femminile. Aglaja Veteranyi con Perché il bambino cuoce nella polenta, Friederike Kretzen con Parole con le gambe, e Sylvie Neeman Romascano con il bel romanzo Non è successo niente, saranno al centro della serata letteraria romana dove interverranno le stesse autrici. Solo due, purtroppo, saranno presenti, poiché Aglaja Veteranyi ha deciso di darsi la morte nel 2002, all'età di quarant'anni. Insieme a Friederike Kretzen e a Sylvie Neeman Romascano prenderanno la parola Emanuela Crivellaro, traduttrice di Parole con le gambe e di Perché il bambino cuoce nella polenta, e la ferrarese Monica Pavani, traduttrice di Non è successo niente, che hanno entrambe dotato i rispettivi volumi di una persuasiva postfazione.
Mi soffermo di proposito sulle pagine di Monica Pavani, che del romanzo della Neeman Romascano dimostra di aver colto con acume i significati e i messaggi. Muovendo da considerazioni sulle difficoltà della traduzione, Monica Pavani si addentra nel testo e ispeziona via via il convincente linguaggio poetico adottato dall'autrice, carico di dense evocazioni ingenerate non solo dalla scrittura ma da accostamenti intuitivi, che suggeriscono a Monica Pavani l'idea di una partitura verbale alla quale avrebbe certamente potuto prestare attenzione il grande Johann Sebastian Bach nel comporre le celebri Variazioni Goldberg. Si comprende allora il legittimo inserimento nel programma della serata romana degli intermezzi musicali del soprano Sabina Meyer, capace nelle sue esecuzioni di coniugare la musica sperimentale e d'improvvisazione con la scrittura creativa di impronta classica e contemporanea.
L'iniziativa romana sarà replicata il giorno successivo al Centro Culturale Europeo di Genova.

A. VETERANYI, Perché il bambino cuoce nella polenta, Ferrara, Luciana Tufani Editrice, 2005.
F. KRETZEN, Parole con le gambe, Ferrara, Luciana Tufani Editrice, 2005.
S. NEEMAN ROMASCANO, Non è successo niente, Ferrara, Luciana Tufani Editrice, 2004.