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La segnalazione: Dall'alba al tramonto lievi come un soffio di Eridano Battaglioli

07-05-2007 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Se ancora una volta la nostra attenzione cade sulle pagine di Eridano Battaglioli, non è perché lo esige l'attualità. La recente presentazione di una nuova raccolta di poesie alla Biblioteca Bassani di Ferrara e il clamore della stampa locale all'uscita del libro, non giustificano da soli l'interesse per questo poeta amante dello scrivere semplice, con cui sa destare emozioni. Certo la sua vena lirica è prolifica, e pubblica poesie a getto continuo. Ma se così non fosse? Se tutta quella semplicità non uscisse allo scoperto sotto forma di pur vicine raccolte poetiche, come potremmo identificarla, o anche solo nominarla? Se Eridano Battaglioli non scrivesse ciò che scrive, o non fotografasse ciò che fotografa, unendo i suoi linguaggi e condensandoli in sillogi poetiche come l'ultima edita da Este Edition con il titolo di Dall'alba al tramonto lievi come un soffio, chi altri a Ferrara, in questo momento in cui la scrittura vive una stagione feconda, potrebbe far uso della semplicità e di parole lanciate al solo scopo di emozionare? Ogni autore, più o meno legato ad uno stile o ad un genere, sviluppa i suoi temi senza interrogarsi talvolta sulla reale efficacia del messaggio, sul modo con cui il messaggio arriva al lettore. Eridano Battaglioli sembra invece aver risolto felicemente il problema, e quando scrive, ricorrendo alla metrica ma soprattutto al cuore, sa in partenza di poter condividere con il lettore il grande sentire che è anzitutto dentro di lui, prima ancora di esternarlo attraverso l'immagine, propriamente poetica o fotografica. È come quando si impressiona una pellicola: l'immagine resta dentro per un poco, quel tanto che basta, crogiolandosi fra acidi e luce soffusa, e nel frattempo matura, si evolve, pronta a darsi a chi la richiede, a chi vuole vederla. Eridano sembra aver interiorizzato il procedimento del lento affiorare delle emozioni, mutuandolo nella scrittura e facendo uscire da sé le immagini con la parola, perché l'immagine che vuole fornire sia decifrabile da chiunque. Così il valore della semplicità che molti gli attribuiscono, acquisisce maggior significato. Diversamente sarebbe solo un'etichetta conferitagli dei critici per togliersi il pensiero. Noi, che di Eridano ci siamo occupati in precedenza su questa rubrica, non vogliamo accontentarci delle etichette, e invitiamo il lettore ad approfondire il tema della presunta semplicità del poeta suggerendo alcune linee guida del tutto esemplificative ma utili a comprendere la potenza evocativa di alcuni versi della sua nuova raccolta. Si segua, ad esempio, il filone "zuccheroso" dei sentimenti più scontati, e per questo insostituibili: l'amore filiale e l'amore per la natura. Ci si accorgerà presto che il modo di trattarli, racchiude la lirica convinzione della loro perenne validità, malgrado il mondo che cambia, malgrado le brutture con cui l'esistenza ci mette ogni giorno in contatto. E anche quando l'amarezza, la delusione e lo sconforto hanno il sopravvento, non sarà che un momentaneo fatto umano, come è umano adattarsi alle stagioni che cambiano: come le stagioni / anch'io / mi vesto di sole / e di nubi, di tenui colori / dell'inverno, / del sapore aspro / di pioggia, / di freddo mi vesto /.
Che dire allora di tanta semplicità? Siamo davvero sicuri che si tratti di questo? Non sarà invece che Eridano prova le cose che tutti provano, ma che la sua innata sensibilità ci fa arrivare meglio una data emozione, portata, lieve come un soffio, dal vento? Questo libro si legge in due ore. Salvo poi a rileggerlo. Che è consigliabile. Non ci resta che sperimentare. Oserei dire: semplicemente.

E. BATTAGLIOLI, Dall'alba al tramonto lievi come un soffio, Ferrara, Este Edition, 2007