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La segnalazione: Il Meraviglioso e la Gloria di Sergey Androsov, Francesco Buranelli e Mario Guderzo

19-03-2007 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Si provi a mettere insieme due esperienze sensoriali: la visione del film Il grande silenzio, che tanto successo di critica e di pubblico ha ottenuto lo scorso anno, e la visita alla bellissima mostra Il Meraviglioso e la Gloria, inaugurata a Palazzo Bonaguro di Bassano del Grappa venerdì scorso. L'idea che si avrà dopo questo bagno di spiritualità contrapposto al dilagare dei nostri più moderni pragmatismi e delle nostre "concretezze", è quella di un inevitabile approdo senza il quale non possiamo parlare di una dimensione compiutamente umana dell'esistenza. Ma ciò che sorprende, visionando Il grande silenzio e soffermandosi davanti alle straordinarie tele esposte a Palazzo Bonaguro, è che anche la concretezza appartiene alla santità e alla condizione dell'estasi. Gli oggetti sono confine tra spirito e materia, spesso sono modo e veicolo per entrare ed uscire dai due stati universalmente antitetici. Gli attributi dei santi, le stoviglie dei monaci, gli indumenti blusanti, il catino per le abluzioni quotidiane, il cibo, il teschio e il libro per San Francesco, le ciotole e le brocche di coccio, diventano oggetti di meditazione che favoriscono il passaggio del pensiero da una dimensione all'altra. È quanto accadde a Socrate che combatté in gioventù nell'esercito e che nel corso di una battaglia, quando i compagni si lanciarono furiosi contro il nemico, si arrestò immobile, lo sguardo assente sulla daga, per intraprendere un viaggio della mente verso un altrove non umano.
Lo ha opportunamente precisato nel discorso inaugurale il Direttore dei Musei Vaticani Francesco Buranelli, autore di un bel saggio in catalogo dal titolo Provocare, persuadere, convincere. Per un'introduzione alla rappresentazione della santità nell'arte del XVII secolo, e per l'occasione responsabile del coordinamento per il prestito delle molte opere provenienti dai Musei Vaticani, che assommano a dodici, contro le diciotto provenienti dal Museo Statale dell'Ermitage di San Pietroburgo. Così come non poteva mancare in catalogo un testo di Monsignor Gianfranco Ravasi dal titolo Gli angeli tra Antico e Nuovo Testamento, caratterizzato dalla ormai nota profondità di pensiero con cui il Prefetto dell'Ambrosiana di Milano indaga le Scritture. Ravasi lo si legge con avidità quando si avverte il bisogno di stabilire una connessione fra umano e divino, quando l'umano, avvalendosi degli strumenti a disposizione, tenta di investigare ambiti troppo lontani e il più delle volte inarrivabili con l'uso della sola mente.
Ma saldamente ancorati alla terra, allo svolgersi di fatti che qui ed ora devono trovare attuazione, come ferraresi l'evento culturale di Bassano ci interessa. E non poco. Le procedure formali per l'apertura a Ferrara di un centro di ricerca e di studio finalizzato alla catalogazione delle opere italiane del Museo Statale dell'Ermitage di San Pietroburgo, sono state da poco perfezionate. I luoghi che dovrebbero ospitare la sede ferrarese di Ermitage Italia sono stati individuati nella Palazzina Giglioli di Corso Giovecca e la città è in attesa di assistere al decentramento di alcune collezioni, che consentirà un gemellaggio artistico con la splendida città russa per un proficuo rapporto di collaborazione all'insegna del progredire degli studi nel campo della storia dell'arte. Mentre tutto questo avviene con regolare svolgimento, e con i tempi delle pratiche istituzionali, il responsabile delle collezioni dell'arte figurativa occidentale dell'Ermitage Sergey Androsov, preposto all'importante operazione culturale tra Ferrara e San Pietroburgo, ha inaugurato proprio a Bassano del Grappa la Mostra Il Meraviglioso e la Gloria. Prendendo la parola nel corso della presentazione ufficiale di venerdì scorso, ha sottolineato come la collaborazione con le città d'arte italiane, contribuirà a trasmettere alle future generazioni concetti riferiti al bello che prima non si avevano. Ne siamo convinti. Basta sfogliare il catalogo realizzato per l'evento culturale bassanese, per rendersene conto immediatamente. Si ha subito la misura di quanto queste collaborazioni aiutino e favoriscano l'acquisizione di conoscenze sull'arte. Un catalogo contrassegnato dall'eccellenza degli studi dei curatori, dalla competenza dello storico dell'arte russo, che lascia immaginare anche per Ferrara un felice evolversi del sodalizio culturale in corso. Questo catalogo sembra esserne l'anticipazione, e in attesa che i fatti si concretizzino, non resta che posare lo sguardo ammirato su la Visione di Santa Chiara del nostro Guercino, esposta a Bassano insieme a Caravaggio, a Bernini, a Murillo, a Piazzetta, a Rubens, a Carracci, e sapientemente evidenziati in catalogo dalla fedele quadricromia. Un inserimento che impreziosisce, perché diventa ragione per sperare di poter ammirare anche a Ferrara, in un vicino futuro, parte delle collezioni di San Pietroburgo. Città che ci pare già più vicina.

Il Meraviglioso e la Gloria di Sergey Androsov, Francesco Buranelli e Mario Guderzo, Milano, Skira, 2007