La segnalazione: L'ombrellino della mamma di Lidia Fiorentini Chiozzi
10-09-2007 / A parer mio
di Giuseppe Muscardini
Una fotografia sfumata in copertina, di quelle che nella nostra mente si pongono fra sogno ed evanescenza, anticipa il proposito dell'autrice. Ripercorrere, evocare, fissare nella memoria, personale e collettiva, fatti di un'epoca, di una famiglia, di amicizie indissolubili, quasi a portare un contributo alla salvaguardia di un patrimonio che incessantemente ai nostri giorni è alimentato con documenti, tradizioni e racconti di un tempo passato.
La forma e lo stile scelti da Lidia Fiorentini Chiozzi sono dettati dal suo più naturale modo di essere, garbato, delicato, senza forzature, coinvolgente. Pare proprio di sentirla parlare, raccontare con il sorriso sulle labbra, con tono in cui la semplicità e l'innata eleganza trionfano. Chi non conosce l'autrice, che non nasconde la sua età e dall'età avanzata accetta i vantaggi e la bellezza (consistenti poi nel dire le cose come stanno e come stavano), forse non potrà comprendere pienamente il senso dei suoi appassionati ricordi. Lidia Fiorentini Chiozzi è stata amorevole insegnante di molte personalità della cultura, della politica, dell'industria ferraresi, e se oggi gli scolari di un tempo ricoprono cariche all'interno delle istituzioni, piace pensare che una piccola, anche minima, stilla della loro umanità e della loro coscienza civile, derivi dalla dolcezza con cui Lidia Fiorentini Chiozzi ha elargito il suo largo sapere negli anni di insegnamento. Questo per dire che, contraddicendo la proverbiale legge di Lavoisier, nulla si distrugge, ma qualcosa sempre si crea.
L'intenzione non è tuttavia quella di celebrare la persona. Mi accorgo solo ora che le parole usate si addicono ad una commemorazione, e non è certamente il nostro caso, visto che Lidia Fiorentini Chiozzi è nostra amabile contemporanea, carica di entusiasmo e attivissima come scrittrice. L'intenzione è invece quella di portare il lettore prima a curiosare fra le pagine de L'ombrellino della mamma, come si fa quando si sfoglia una nuova edizione in libreria, e poi ad appassionarsi al contenuto. Un libro in cui molti ferraresi ritroveranno situazioni, eventi, consuetudini e personaggi noti ad un'intera generazione. Le forme di divertimento dei giovani vissuti negli anni Trenta e Quaranta, quel loro peregrinare domenicale tra Ferrara e Cervia o Cesenatico, in giornate caldissime d'estate, usando il treno lentissimo di cui abbiamo visiva testimonianza nel film di Florestano Vancini Amore amaro, sono ampiamente considerati dall'autrice in testi come Nella tratta, Sul molo di Cesenatico, Milano Marittima. Racconti, questi, preceduti da L'ombrellino della mamma, che dà il titolo al libro: contiene uno spaccato del mondo interiore dei giovani di quel periodo, della purezza e dell'innocenza che pervadeva il loro animo nella fase della crescita morale, quando un salto dal molo, un tuffo nell'acqua (all'epoca priva di ogni traccia di mercurio) non aveva unicamente valore di prodezza, ma della conquista personale di qualcosa che prima del tuffo non si possedeva affatto. Tutto questo può suonare come passatismo, ma se quel passato di cui Lidia Fiorentini Chiozzi ci parla fosse stato condiviso da un maggior numero di persone e di generazioni, se quella giovanile innocenza fosse stata coltivata, nutrita e non strumentalizzata da alterne ideologie, non avremmo oggi un mondo più umano? Se il budino di zia Bice (cito: "rivestito di zucchero caramellato") così come l'autrice lo descrive, lo presenta e quasi lo serve al lettore, fosse oggi vissuto dai giovani - sempre più risucchiati dal gorgo mediatico - ancora come evento, o come gran consolatore di ogni pena, non saremmo di fronte ad un senso altro dell'esistenza?
Ma forse Lidia Fiorentini Chiozzi, nel suo umanissimo recupero della memoria, vuole solo raccontare per il piacere di farlo, e non lanciare messaggi. È il lettore de L'ombrellino della mamma, legittimamente, a porsi dei quesiti, perché come sempre avviene per i buoni libri, pagine dense di ricordi sollecitano in noi riflessioni e comparazioni profonde.
L. FIORENTINI CHIOZZI, L'ombrellino della mamma, Ferrara, TLA Editore, 2007.