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La segnalazione: Antonio Samaritani. "Sacerdote e Studioso 1949-2007 a cura del Comune di Cento

23-07-2007 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Non sarà sfuggita ai ferraresi la recente notizia di un nuovo riconoscimento conferito a Monsignor Antonio Samaritani per la sua operosa attività culturale. L'Ottavo riconoscimento Città di Cento è stato assegnato allo studioso il 25 maggio scorso con cerimonia solenne svoltasi presso la locale Residenza Municipale. La meritata affermazione rende doverosamente omaggio ad una personalità autorevole nel campo della cultura, e nel contempo rende orgogliosa la popolazione che vive in un produttivo territorio posto alle estreme propaggini della provincia ferrarese, in una zona geografica a ridosso del Reno conosciuta come centopievese, denominazione - si dice -coniata dallo stesso Antonio Samaritani. Non di meno è motivo di soddisfazione per quanti, pur non vivendo nel centopievese perché inurbati a Ferrara, da sempre stimano lo studioso come accreditato medievista. I consolidati rapporti fra Monsignor Samaritani e i compianti Adriano Franceschini e Luciano Chiappini, hanno contrassegnato decenni di intenso fervore culturale e di eccellenza nella ricerca storica, con il conseguente approdo a pubblicazioni che restano memorabili.
Già nel sottotitolo del volume edito dal Comune di Cento in occasione dell'assegnazione del Premio, è racchiusa la valida motivazione: Passione per libertà e verità. Letti i discorsi ufficiali degli amministratori locali con cui il libro si apre, nel testo di Luciano Chiappini si percepiscono i saldi valori di una generazione di storici capaci, una generazione che ha consacrato tempo ed energie alla ricerca, allo scandaglio attento e minuzioso delle carte, collegando periodi, fatti, vicende storiche e ordinarie per ricostruire un clima che diversamente non sarebbe neppure vagamente immaginabile. Toccare tempi lontani, studiarne sui documenti lo svolgersi lento, sfogliare estimi, rogiti e testamenti, non è un gesto meccanico con cui si appaga il feticismo per la storia: è un valore etico di prima grandezza da condurre con passione per libertà e verità, requisiti che Antonio Samaritani possiede visibilmente per natura. Non servono certo prove per avvalorarlo, se non quelle della corposa produzione raccolta nella vasta bibliografia cronologica elencata nella parte conclusiva del volume. Trecentoventiquattro titoli, cui si aggiungono ben ventidue titoli di argomento centese e tre in anonimo, di solito non si collezionano in una sola vita, pur dedita pienamente agli studi. Ne serve più di una, di vite. A meno che non si disponga di comprovate capacità intellettuali e scientifiche come quelle di cui continua a dare prova Antonio Samaritani.
Se, in virtù della personale conoscenza di "Monsignore, mi è concesso prendere qui una posizione diversa da quella meramente elogiativa," vorrei sottolineare come la sua indefessa attività culturale, la formidabile memoria di cui è dotato, le sue intuizioni felici, ma soprattutto la vastissima cultura usata a supporto dell'indagine, sono stampate in modo indelebile nella mia coscienza di bibliotecario: una fila interminabile di libri allineati sugli scaffali nel mio ambiente di lavoro, recano sul dorso il suo nome. Un solo rammarico: non essergli coetaneo, a dispetto di ogni banale convenzione sul tempo che passa inesorabilmente. Se avessi condiviso con "Monsignore" il periodo che va dagli anni Trenta agli anni Sessanta, anche un clima morale come quello rievocato nelle immagini dell'inserto fotografico di questo libro sarebbe oggi argomento di cui parlare insieme. Discrezione permettendo, s'intende, perché accanto alla passione per libertà e verità, Antonio Samaritani vanta un'invidiabile umiltà, che ne fa un Sacerdote e uno Studioso con la esse maiuscola. Come giustamente è riportato nel sottotitolo in copertina.

Antonio Samaritani. Sacerdote e Studioso 1949-2007, Comune di Cento, 2007