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La segnalazione: Opere d'arte della Città di Lugano. Donazione Chiattone, a cura di Cristina Sonderegger

16-04-2007 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Chiude oggi a Villa Ciani di Lugano, sede del Museo Civico di Belle Arti, una visitatissima mostra sulla Donazione Chiattone, inaugurata il 13 ottobre 2006. Apparentemente distante da noi per temi e finalità, in realtà alla bella esposizione, che peraltro raccoglie ben 23 opere di Umberto Boccioni, sono presenti un olio su cartone dal titolo Natura morta marina realizzata nel 1927 da Filippo de Pisis, e un ritratto ad olio de L'architetto Mario Chiattone, dipinto nel 1924 da Achille Funi.
I quadri dei due ferraresi presenti in mostra denotano la sensibilità artistica di una famiglia di industriali milanesi, fondatori dell'Officina d'Arti Grafiche Chiattone - e a loro volta artisti - che in circa cinquant'anni seppero costituire una raccolta di 320 opere di pittori e scultori italiani e ticinesi, donando poi alla città di Lugano l'intera collezione, con grande vantaggio di tutti coloro che, amanti delle cose belle, non faticano a spostarsi nella cittadina elvetica dall'Italia. E se un poco di fatica bisogna metterlo in conto, davanti allo straordinario allestimento di questa mostra si è tuttavia presto ripagati, specie collocandosi di fronte ai nostri de Pisis e Funi, vicini anche per collocazione, oltre che per zona di provenienza.
Ad essere veramente sinceri colpisce di più il Funi rispetto allo "stereotipato" de Pisis delle nature morte, con il pesce dall'occhio vitreo adagiato sull'incarto giallo, la parete grigiastra come sfondo di uno spoglio interno domestico, stile e tecnica non dissimile alle molte opere che possiamo ammirare alla nostra Galleria di Palazzo Massari. Achille Funi qui dipinge in maniera totalmente diversa da come possiamo apprezzarlo quando ci rechiamo alla Sala dell'Arengo e facciamo scorrere lo sguardo alle pareti da lui affrescate. Il ritratto dell'architetto Mario Chiattone è ben definito, il soggetto indossa una bombetta che richiama Magritte, accostamento inevitabile anche per la presenza sullo sfondo di un azzurro intenso, su cui si stagliano le impalcature di un edificio in costruzione. Con grande rigore professionale l'architetto è intento a prendere misurazioni con un compasso, riportando cifre e formule su un foglio con una lunga matita che tiene nell'altra mano. Veste giacca e cravatta, indossa un ampio cappotto scuro che gli conferisce l'autorità del ruolo. Alle sue spalle, appesa al muro, una squadra sbilenca di legno; alla sua sinistra si intravede una colonna e il basamento con rifinite modanature, che ricorda l'interno di certe case ferraresi, con lo scorcio sul giardino interno. La tela punta sul carisma del soggetto preso dal suo lavoro e assorto in un progetto dal quale non sembra minimamente volersi distogliere.
Il catalogo della mostra, la cui chiusura meriterebbe davvero una proroga, è impreziosito dal saggio di Cristina Sonderegger, che analizza le diverse fasi della donazione da parte dell'ultima erede di Gabriele Chiattone, la figlia Pia, scomparsa nel 2001; mentre i necessari riferimenti a de Pisis e ad Achille Funi, oltre che ai numerosi artisti presenti nella collezione, sono ampiamente trattati nel contributo di Giovanna Ginex dal titolo La Donazione Chiattone. Storie di artisti, imprenditori e mecenati. Un capitolo è riservato da Federico Bianchi alla consuetudine di Gabriele Chiattone di realizzare o commissionare copie ottocentesche di opere antiche notissime, come lo sposalizio di Raffaello, o La Vergine con il Bambino Gesù e San Giovannino di Bernardino Luini, copie presenti in mostra. Un saggio di particolare interesse è poi dedicato da Ester Coen al rapporto di collaborazione fra Gabriele Chiattone e Umberto Boccioni. È insomma un ricco catalogo, corredato di schede scientificamente redatte, dove si analizzano ben 61 delle 106 esposte, che tuttavia costituiscono solo un terzo dell'intera collezione.

Opere d'arte della Città di Lugano. Donazione Chiattone, a cura di Cristina Sonderegger, Edizioni Città di Lugano, Grafica e stampa Arti Grafiche Veladini, 2006