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La segnalazione: Guida alla mostra La Signoria degli Astri. Alexander Hahn

15-10-2007 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Spesso la nostra riluttanza a decifrare i reconditi messaggi dell'arte contemporanea dipende dalla scarsa immediatezza del linguaggio espressivo. Non per questo possiamo esimerci dal compiere un minimo sforzo di interpretazione, accostandoci con umiltà a impensate tecniche di fare arte. Può venirci in soccorso l'agile guida della rassegna conclusasi ieri al Padiglione di Arte Contemporanea delle Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea dedicata all'artista svizzero Alexander Hahn, che vanta il primato di aver impiegato, anticipando gli altri, i sofisticati media elettronici per fare arte.
Videoaffresco è un neologismo che merita l'attenzione dei linguisti e degli storici dell'arte. Anche scomponendo i due termini, o unendoli con un trattino, l'espressione non figura ancora nei Dizionari accreditati. Eppure è il termine che più si attaglia alla grande installazione allestita su una parete lunga quattordici metri e composta da uno schermo su cui scorrono immagini sparate da ben tre proiettori. Ne esce una suggestiva composizione di elementi animati e ben distinti, che sovrapponendosi, alternandosi in un flusso aritmico ed efficace, avvicinano l'opera dell'artista alle sequenze pittoriche dei cicli di affreschi presenti a Palazzo Schifanoia e in altre dimore rinascimentali. Allora, per dare un nome alle cose, usiamolo pure il termine non ancora inflazionato, e chiamiamo Alexander Hahn con il giusto appellativo di videoartista; videoproiezioni saranno le sue opere e videoanimazioni le tecniche usate. Tanto per continuare a dare un nome alle cose, quel videoaffresco con cui abbiamo aperto il nostro discorso si intitola The Propitious Stars and the Master of the Staring Eyes, ed è propriamente indicato nella guida con la definizione di tri-proiezione sincronizzata in HD su muro. Il proposito artistico di Hahn è dettato dalla necessità di connotare il nostro presente, il nostro secolo, i rituali e la forma mentis della contemporaneità.
Molte le ispirazioni sapientemente trasferite dall'artista svizzero nelle sue installazione ed animazioni. Se non avessimo sottomano la guida che qui si segnala vivremmo la nostra esperienza di visitatori con dati puramente emozionali e istintivi, percependo delle opere esposte solo l'eccellente utilizzo dello strumento elettronico. Che è pur sempre un tipo di approccio al nuovo. Ma le poche pagine della guida distribuita all'ingresso del PAC orientano il visitatore e chiariscono il messaggio di Alexander Hahn, permettendo di apprezzare le intuizioni ed esemplificando gli impliciti richiami alla storia e all'arte classica di cui l'artista si avvale. Apprendiamo così che le tre animazioni digitali dal titolo My Own Private Universe, oggi appartenenti alla Collezione Swisscom AG di Worblaufen, traggono spunto dal planetario costruito nel 1628 da Tommaso Campanella per Urbano VIII, con lo scopo di preservare il pontefice da possibili radiazioni derivanti da un'eclisse solare del tempo. E Urban Memories, altre tre animazioni digitali su schermi LCD in diciassette pollici, è un vero e proprio tentativo di ricostruire immagini generate durante il sonno, che l'artista associa al paesaggio olandese di Delft, così come Johannes Vermeer volle ritrarlo.
Ferrara città del Rinascimento, che sa rievocare il suo munifico passato, dimostra di poter accogliere senza riserve il nuovo nell'arte.

La Signoria degli Astri. Alexander Hahn, Comune di Ferrara - Prohelvetia, 2007, guida alla mostra allestita presso il PAC di Palazzo Massari dal 9 settembre al 14 ottobre 2007.