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La segnalazione: Dodici giovani scrittori ferraresi

12-11-2007 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini




Trentacinque anni fa, con i tipi della padovana Casa Editrice Rebellato, uscì un libro che passò inosservato ai critici dell'epoca. Dotato di un impianto narrativo tradizionale, dodici racconti in successione e più o meno della stessa lunghezza, Racconti per dodici sere di Giovanni Venturini conteneva nei risvolti editoriali un'insistita raccomandazione dell'autore. Dimostrando un eccessivo rispetto per le esigenze fisiologiche del lettore, questi pretendeva che i suoi racconti fossero centellinati più che "divorati", e non perché si trattasse di testi letterari d'eccellenza, ma perché a leggerli insieme, più di uno alla volta, potrebbe avvertirsi un certo senso di fastidio, per il ripetersi quasi ossessivo di un motivo apparentemente identico, pure se mascherato da differenti e a volte fantasiose elaborazioni narrative.
Trattandosi anche in questo caso di dodici racconti, pur firmati da diversi autori, è opportuno fare tesoro di quell'insegnamento che ne condiziona inevitabilmente la lettura, e avvalersi anzitutto dell'analisi del libro resa da un noto e accreditato scrittore. È Roberto Pazzi che con una densa prefazione tiene a battesimo i dodici narratori ferraresi. Con la prodigiosa, evocativa scrittura che da sempre gli riconosciamo, ci introduce con rigore alle tematiche di ognuno, e attraverso dotti e appropriati riferimenti letterari li presenta in una sorta di abstract con sguardo amorevole e beneaugurate. Di ognuno, senza giudizi di merito, indica tracce narrative utili per farci apprezzare lo stile, la peculiarità della scrittura e la forza immaginativa dei dodici ferraresi che compongono l'elegante antologia. Basterebbero le autorevoli parole di Roberto Pazzi a rendere prezioso questo volume. Solo in ragione delle finalità della nostra rubrica di segnalazioni librarie, mi corre l'obbligo di invitare il lettore a posare la lente sull'acquisita compostezza stilistica di alcuni autori, pur persuaso di quanto lo spessore narrativo generale indichi che tutti e dodici dominano degnamente lo strumento al quale si sono votati. Penso a Sergio Fortini, con lo stile giovane e al tempo stesso consolidato del racconto intitolato Uso un termine che non mi piace, lasciando trapelare l'umanità grande del protagonista che deve affrontare le contraddizioni della contemporaneità. Penso ancora alla prosa tagliente di Piergiorgio Rossi, conseguenza efficace di una trama sorretta da fatti cruenti. Penso a Romano Sgarzi e ai lirismi presenti nel racconto Il ragno d'oro, in cui l'autore prende spunto da una leggenda spinetica per farci gustare, all'ombra di un'antica e avvolgente oralità, il piacere dell'ascolto di certe fole dei nostri vecchi.
Dunque, giovani narratori ferraresi, sì, ma con la sapienza e l'acume di chi già viene dalla scrittura. Idea condivisa nell'introduzione da Mascia Morsucci, Assessore alle Politiche Giovanili del Comune di Ferrara, che a Gianna Vancini, Presidente del Gruppo Scrittori Ferraresi, riconosce il merito di aver dato in luce dodici racconti avvincenti, destinandoli al pubblico ferrarese ma con estensione, auspice Roberto Pazzi, anche Fuori le mura.

Gruppo Scrittori Ferraresi, Dodici giovani scrittori ferraresi, Ferrara, Este Edition, 2007.