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La segnalazione: Primavera nel bosco di Laura Govoni e Angelo Andreotti

05-05-2008 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Basterebbe partire dall'ultima di copertina, andare a ritroso aprendo il libro dal fondo come farebbe un lettore israeliano, giapponese o arabo, per appassionarsi al contenuto di Primavera nel bosco. In un riquadro centrale si legge a chiare lettere che sotto l'aspetto merceologico le pagine di questo libro sono stampate interamente su carta "Tauro", realizzata con cellulosa schiarita senza cloro e ricavata esclusivamente dai residui ottenuti dal disboscamento programmato e controllato, indispensabile per la cura del bosco. E per una storia ambientata in un bosco non è poco. È un po' come dire che prima di ogni cosa, prima ancora di entrare nel merito dei temi narrativi, i due autori dichiarano la loro adesione ad una filosofia di vita in cui la coscienza del rispetto ambientale non è accessoria né marginale. Aspetto, questo, da ribadire rigorosamente all'inizio, poiché se è vero che dietro le idee ci sono gli uomini, gli stessi uomini sono anche dietro le idee, e quando questa dialettica muove dalla coerenza idee e uomini risultano convincenti come le storie nate dalla loro fantasia.
Qui siamo di fronte ad una storia abilmente illustrata che piacerebbe a Fedro: i protagonisti sono tutti animali e la narrazione evolve verso una morale. O forse più di una, visto che ogni animale del bosco incarna specifiche categorie dello spirito. Vi è la talpa Poldo, raffigurata da Laura Govoni con gli occhiali "pince-nez", allusione alla proverbiale cecità dell'animale; vi è Ciro il picchio, elegante nel suo copricapo dandy; la buffa castora Isidora, infiocchettata con nastri e sciarpa intonata; e poi Cleonte, un gufo saggio in bombetta e gilet; la rondine Lisa, che indossa comode scarpe da tennis per atterraggi morbidi; e infine Gedeone, la lenta tartaruga con cravatta a quadri e pon-pon in testa. Una fauna e un ambiente dove l'elemento antropomorfo manca di proposito perché forse inquinerebbe la storia, e non solo la storia.
Al candore dell'immagine, alla gamma cromatica ridotta per accentuare il verde e i suoi insiti significati, corrisponde la naturalezza della rima che caratterizza il testo. Angelo Andreotti costruisce in rima la vicenda, ricorrendo allo schema metrico AABBCC, che produce una voluta musicalità gradita all'infanzia, ma in grado di soddisfare l'orecchio dell'adulto. O almeno dell'adulto non disposto ad accettare la sua crescita come fatto inevitabile; quell'adulto non incline ad abbandonare le sue innocenze e per il quale "la favola bella" di dannunziana memoria è fonte di una serena rimeditazione. Specie se ha come fondale un bosco incontaminato. Anche la bella Ermione, destinataria della celebre Pioggia nel pineto dove il poeta pescarese usa il solo linguaggio della natura, avrebbe certamente apprezzato Primavera nel bosco.

Primavera nel bosco, illustrazioni di Laura Govoni, testi di Angelo Andreotti, Ferrara, Maurizio Tosi Editore, 2008