Comune di Ferrara

martedì, 13 maggio 2025.

Dove sei: Homepage > Lista notizie > La segnalazione: Gli ultimi dinosauri di Raffaella Lina Scolozzi

La segnalazione: Gli ultimi dinosauri di Raffaella Lina Scolozzi

14-04-2008 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Forse è per l'opportuno riferimento al pensiero di Bruno Bettelheim contenuto nel testo, che Raffaella Lina Scolozzi ha voluto per l'immagine di copertina del suo libro i fantasiosi acrilici su carta di Gabriele Turola dal titolo omonimo de Gli ultimi dinosauri. Bettelheim sosteneva l'importanza della fiaba per trasmettere valori etici durante l'infanzia e l'adolescenza. Uno strumento che favorisce identificazioni e raffronti utili nella graduale formazione della personalità di chi si affaccia al mondo affettivo, sociale e di relazione. Da valida insegnante quale è, Raffaella Lina Scolozzi conosce bene le dinamiche dell'apprendimento e non esita a sfoderare in questo libro tutta la sua competenza ed esperienza, supportata dalla convinzione che l'educatore di oggi, concluse le fasi critiche dell'abbandono di ogni autoritarismo, della scuola della libertà e dell'affermazione di una scuola priva della sua naturale funzione "maieutica", debba necessariamente fare ritorno alla consapevolezza storica del proprio ruolo. Gli ultimi dinosauri, nato da un'insegnante per gli insegnanti e per i genitori alla ricerca di linee guida efficaci, riporta statistiche, analisi degli elaborati di ex-allievi e citazioni letterarie per sottolineare come i modelli esteriori imposti ai giovani da una società che parla esclusivamente il linguaggio dell'apparire, abbiano un'influenza poco edificante sul consolidamento della personalità. Anche l'apparire mette in campo i suoi stilemi: l'autrice riporta interessanti dati sulla necessità di omologazione nei giovani che vestono nello stesso modo, con jeans e zaini talmente uguali da farli sembrare quasi in uniforme; ma gli stessi dati evidenziano quanto il particolare sia decisivo: l'aggressività ha il suo linguaggio, con spalle larghe, borchie, peercings, stivali e abbigliamento mutuato dalle ormai vecchie pellicole su militari e commandos leggendari. Abbigliamento discordante e inutile, se si considera quanto siano differenti e antitetiche le regole adottate dagli adolescenti rispetto alla ferrea disciplina militare di cui abbiamo saggiato gli aspetti demenziali in molti films prodotti negli ultimi trent'anni. Eppure, ribadisce Raffaella Lina Scolozzi, è con queste indagini che il docente deve misurarsi per rendere efficace il proprio intervento educativo, senza forzare le cose, senza farsi prendere la mano dal ruolo, ma solo facendo uscire quelle potenzialità di cui l'allievo non sempre è conscio. L'autrice entra anche in campi minati, come quello delle eventuali punizioni e delle modalità con cui attuarle; ma rimanda saggiamente la questione al ruolo primario della famiglia, che in questo caso è davvero determinante. Cita nello specifico una storia narrata da Tolstoj, educatore e scrittore, dove un uomo condotto al patibolo chiede alle guardie di essere liberato per un attimo dai lacci che gli stringono i polsi. Chiede questo perché ha visto la madre in lacrime fra le persone che assistono alle fasi della sua esecuzione. Liberato, si avvicina alla madre e la colpisce al viso con uno schiaffo potente, rimproverandola di non averlo fatto lei stessa su di lui quando, ancor giovane, si era trovato per la prima volta nella condizione di sbagliare.
Sono messaggi forti, quelli a cui ricorre Raffaella Lina Scolozzi. Ne è persuasa e lo dichiara: sottilmente e con intelligenza critica Umberto Eco per aver "recuperato" in modo positivo la figura di Franti, personaggio del deamicisiano libro Cuore che veste il ruolo dell'autentico discolo. Ma, diciamolo pure, in una Torino alle prese con un generalizzato disagio sociale, alle soglie di una sanguinosa stagione di lotte operaie per la rivendicazione di diritti elementari che dovevano rendere giustizia e dignità all'uomo (primo fra tutti il diritto di potersi nutrire), Franti aveva qualche attenuante.
Un libro, questo di Raffaella Lina Scolozzi, che mette a pensare, attuale e profondo, impreziosito dalla pertinente prefazione di Vincenzo Viglione e dalla densa postfazione di Luisa Carrà Borgatti, già Dirigente superiore dei Servizi Ispettivi, che non lesina la sua perizia citando per l'occasione Giovenale: Maxima debetur puero reverentia.

R. L. SCOLOZZI, Gli ultimi dinosauri, Ferrara, La Carmelina Edizioni, 2007