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La segnalazione: Il ferro e l'oro di Giovanni Sassu

28-05-2008 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Già in precedenti occasioni abbiamo nominato in questa rubrica Giovanni Sassu. Ferrarese di adozione, è attualmente Conservatore del Museo della Cattedrale. È stato Coordinatore scientifico della mostra Cosmè Tura e Francesco del Cossa. L'arte a Ferrara nell'età di Borso d'Este, disallestita all'inizio di quest'anno, e vanta un ampio testo in catalogo dal titolo Verso e oltre Schifanoia.
Diremo ora di un suo libro recente intitolato Il ferro e l'oro. Carlo V a Bologna. Non si può anzitutto sottacere che il libro gode della Presentazione di Fabio Roversi-Monaco e di una circostanziata Introduzione di Vera Fortunati, conferendogli indiscusso prestigio. Ma è l'accattivante argomento a fare del volume, dotato peraltro di un eccellente apparato iconografico, uno strumento di lavoro importante per chi indaga il periodo della presenza di Carlo V nella vicina Bologna. Dopo la lettura de Il ferro e l'oro, tre immagini stazionano nella mente come icone rappresentative di una nuova conoscenza acquisita sull'Imperatore e sulla sua incoronazione a Bologna in data 24 febbraio 1530. La prima è quella dell'entrata trionfale nella città felsinea, opportunamente documentata da Giovanni Sassu con il ricorso ad una piantina dove si evidenziano i tragitti dei rispettivi cortei di Clemente VII e dell'Imperatore, geograficamente opposti, quasi a sancire delle distanze: il Papa raggiunge il Palazzo Pubblico proveniente da Porta di Strada Maggiore, Carlo V da Porta San Felice. L'aspetto scenografico, con lo snodo solenne dei cortei, il baldacchino su cui siede l'Imperatore sorretto dagli armigeri in divisa da parata, i cappelli piumati, i cavalli al passo, le insegne, è ben documentato grazie all'inserimento in Appendice dei riquadri dell'incisione conosciuta come La cavalcata dell'Imperatore Carlo V nel suo ingresso a Bologna, realizzato nella cerchia di Jorg Breu il vecchio e conservata presso il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze, oltre che a Il corteo trionfale di Carlo V posseduto dal Museo Civico di Urbania, di cui Sassu non ignora l'esistenza di una copia in una collezione privata ferrarese. La seconda è l'abbattimento in Piazza Maggiore della statua in stucco di Clemente VII nella notte del 12 dicembre 1529, che rievoca vicende storiche più vicine a noi, avvenute nella piazza di Bagdad solo pochi anni fa. Non disponendo della ricostruzione iconografica di questa storica prodezza operata da soldati ubriachi dell'esercito di Carlo V, occorre avvalersi della cronaca resa dal frate domenicano Leandro Alberti, da cui Sassu attinge per richiamare visivamente l'episodio in un brano della Premessa: Mi si passi la battuta, è un po' come rincorrere la testa della statua di Clemente VII che rotola sul selciato di Piazza Maggiore prima che gli ebbri lanzichenecchi la distruggano definitivamente.
Ciò che non rientra nella gamma delle suggestioni personali del lettore, perché già presente nell'ampia letteratura sull'argomento, è invece l'aspetto legato all'iconografia di Carlo V, che l'autore ben scandaglia portando a corredo dell'intervento intitolato L'iconografia di Cesare: stampe, medaglie, monete e dipinti, una serie di raffigurazioni pittoriche dell'influente personaggio. Si delineano così sembianze ignorate dalla ritrattistica ufficiale, non sempre propensa ad evidenziare il marcato prognatismo del monarca: se nel bellissimo ritratto attribuito al Parmigianino scelto come immagine di copertina, la mandibola non è prominente perché "cosmetizzata" da una barba a contorno del mento, non così ci appare il Doppio ritratto di Carlo V e Massimiliano I, "ripresi" di profilo nel 1529 nel marmo conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna, dove il tratto distintivo degli Absburgo è invece accentuato.
Grazie all'impianto omogeneo e al carattere squisitamente scientifico de Il ferro e l'oro, nonché alla compostezza stilistica della scrittura, con serena certezza possiamo stimare questo libro come un utile aggiornamento nell'indagine storiografica relativa agli eventi bolognesi della prima metà del Cinquecento.

Giovanni Sassu, "Il ferro e l'oro. Carlo V a Bologna", Bologna, Editrice Compositori, 2007