La segnalazione: Verso Ferrara Quaranta pittori ferraresi del '900 a cura di Lucio Scardino
18-06-2008 / A parer mio
di Giuseppe Muscardini
Tutti noi concordiamo sulla necessità di un segno, di una presenza che resti, quando a Ferrara, o altrove, si chiude un evento culturale. Recensioni, atti di convegni, trascrizioni di interviste, diventano testimonianza di quel fatto culturale e insieme ripensamento bibliografico per quanti, a distanza di tempo, ritornano con spirito documentario o anche solo cronachistico all'evento. C'è da pensare che il vulcanico Lucio Scardino abbia a cuore queste finalità, quando cura o pubblica (o fa entrambe le cose) il catalogo di una mostra, una rassegna pittorica, un convegno. E dimostra di sapere amministrare bene le sue risorse culturali e le sue conoscenze sul campo, acquisite in anni di studio e di continue schedature, come si intuisce da quest'ultima pubblicazione, frutto di una proficua collaborazione con la Galleria Monica Benini Arte. Recentemente, nell'elegante spazio ricavato al numero 36 di Contrada della Rosa, quaranta pittori ferraresi del Novecento sono stati degnamente ospitati e valorizzati grazie al solerte curatore, che pensando ad un titolo per la mostra e per il catalogo ha voluto mutuarlo dai versi di Giorgio Bassani raccolti nella silloge L'alba ai vetri. "Questa è l'ora che vanno per calde erbe infinite / nel mio paese gli ultimi treni, con fischi lenti salutano la sera
", recita quell'incipit. E Scardino, prontamente, ne coglie il respiro evocativo, accostandoli all'animo dei pittori di cui illustra le opere in catalogo. Ne deduce le intime motivazioni, quelle che portano un artista a prendere in mano pennelli e colori quando si trova in preda a viscerali nostalgie che solo l'ascolto della "Serenade melancolique" di Tchaikovsky potrebbe forse spiegare, o quando per contro è posseduto dalla vitale frenesia di chi vuole celebrare l'esistenza, l'amore, le passioni.
Fuori dalle consuete e puntigliose polemiche rivolte agli storici dell'arte (con cui Scardino difficilmente concorda), questo sembra di leggere nel bel saggio introduttivo dal titolo "Ferrara visitata dai suoi pittori del '900". Qui Scardino riporta date e dati, nomina occasioni espositive del passato, rammemora fatti ferraresi neppure troppo lontani; ma quel che più salta agli occhi, tolto il pur necessario aspetto storiografico, è l'attenzione per le vicende umane, biografiche, dei singoli artisti presentati in catalogo. Previati, Basile Roy, Bernagozzi, Tagliaferro, solo per citarne alcuni, ne escono come artisti autentici perché di loro conosciamo non solo le opere, ma anche le vicende personali. Così le opere presentate in catalogo ci paiono circonfuse di candidi misteri da scoprire; segni e tratti, contorni marcati e colori, sottendono a qualcosa che vorremmo approfondire intervistando Scardino, non paghi delle pur esaustive schede redatte per il catalogo. Per farlo, per avvicinare Scardino e metterlo a parte delle nostre curiosità, dovremo tuttavia aspettare settembre, quando la mostra sarà riallestita a Cento a cura dell'assessorato alla Cultura. Fino a quel momento il catalogo che qui segnaliamo, con le schede degli artisti presenti in mostra e la bibliografia diligentemente aggiornata, si attesta come strumento essenziale per conoscere l'opera, le ansie e le aspettative di uomini e donne di talento che nel secolo scorso volsero lo sguardo a Ferrara, luogo magico dove gli ultimi treni, parafrasando Bassani, "affondano indolenti".
Edizione di riferimento: "Verso Ferrara
Quaranta pittori ferraresi del '900", a cura di Lucio Scardino, Ferrara, Liberty house, 2008.