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Libri per un Natale di serena parsimonia

18-12-2008 / A parer mio

di Giuseppe Muscardini

Dispensati dal personale delle nostre Biblioteche, non mancano in questo periodo natalizio utili consigli di lettura. Nelle sale o all'ingresso sono allestiti tavoli che ospitano non proprio novità editoriali, ma letture "a tema" riguardanti il Natale. Una visita alla Biblioteca Bassani di Via Grosoli servirebbe a comprendere come e quanto si sia scritto sull'argomento, utilizzando pretesti, espedienti e ambientazioni natalizie per dar corpo a situazioni narrative e poetiche di grande suggestione. L'attenzione si fissa su un titolo, Il lungo pranzo di Natale di Wilder Thornton, edito nel 1993 da Il nuovo Melangolo a cura di Guido Davico Bonino. È uno dei testi letterari che, trasposto in versione teatrale, ha goduto in assoluto di più repliche. In un arco scenico-temporale di novant'anni, vi si narrano le vicende dei molti membri di una famiglia americana, raccolta ogni anno attorno ad un tavolo per il tradizionale pranzo di Natale. Natalizia è altresì l'ambientazione di un altro testo in esposizione alla Biblioteca Bassani, La settimana bianca di Emmanuel Carrère, edito da Einaudi nel 1996. Libro inquietante, come sempre lo sono i libri in cui si parla di violenze sui bambini. In questo caso è un timido bambino di nome Nicolas, a risolvere il mistero di un orrendo delitto consumato ai danni di un suo coetaneo, tra distese di neve immacolata e paesaggi fiabeschi. Di altro tenore, più riflessivo e teso ad esplorazioni spirituali per riconvertire in termini etici il significato del Natale, è Il tuo Natale. Lettere, poesie, pagine di diario e inediti di Clemente Rebora, edito nel 2005 nella Collana Nativitas di Interlinea. Una delicata ricognizione sui valori della spiritualità profusi dal Natale, pensieri e corrispondenze di un uomo di fede che sapientemente è in grado di discriminare fra contenuti autentici e contenuti dell'apparire. Nella stessa collana Nativitas è presente Vincenzo Consolo con Il teatro del sole. Racconti di Natale (1999), dove il j'accuse più aspro, fondato sull'insopportabile contraddizione tra mansuetudine, convenzione, bontà natalizia e la pavida accettazione degli orrori della guerra, con bambini ammaliati dalle luminarie e le bombe che contemporaneamente dilaniano la carne di uomini e donne in fila per la spesa. Rincara in tal senso la dose Josif Brodskij, che per Adelphi ha pubblicato nel 2004 Poesie di Natale, diciotto componimenti in versi scritti fra il 1962 e il 1995, tutti ispirati al Natale e venati di malinconia e di legittime amarezze. Per Brodskij il Natale è un evento da vivere come si vive un compleanno, e quindi anche opportunità di rimeditazione sulla vita, sulle nostre speranze, illusioni e tormenti. Il testo a fronte in russo conferisce graficamente - anche per chi come molti di noi ignora il difficile idioma - quel senso di lirico fascino che il cirillico sa evocare quando lo assimiliamo ai fogli autografi di Tolstoj, Dostoevskij e Čechov, visionati dal vivo in qualche museo dell'immensa Russia o semplicemente "carpiti" da Internet in formato jpg. Ancora nella menzionata Collana Nativitas abbiamo visto (e letto) sul tavolo approntato alla Biblioteca Bassani il testo di Mino Milani Tre arance di Natale, ricordi d'infanzia e di guerra dove il Natale ha un ruolo non secondario o di circostanza, ma inteso come indispensabile confine tra anni tetri e desolanti e la speranza di un cambiamento epocale, storico e pur anche esistenziale: tanto da condizionare l'ingresso nella vita adulta di un fanciullo che aspira ad un mondo di pace. E infine non possiamo sottacere il naturale sdilinquimento provocato dalla lettura di Neve dello scrittore francese Maxence Fermine, pubblicato da Bompiani nel 1999. Come nelle pagine di Milani, un altro giovane si affaccia alla vita adulta, questa volta in Giappone. Attende qualcosa di grande, un mutamento, una rinuncia, un amore. Il bianco paesaggio che ha intorno a sé gli serve da fondale e la purezza della neve lo conquista: "È bianca / Congela la natura / Si trasforma continuamente / È sdrucciolevole / Si muta in acqua". Il giovane giapponese ne interiorizza le caratteristiche per far crescere la sua anima.
Sei libri. Sei viaggi "natalizi" per far crescere anche la nostra.