Comune di Ferrara

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Scambio di persona

30-08-2006 / Punti di vista

Leggo sul Carlino di lunedì un pezzo in cui Corrado Piffanelli mi attribuisce opinioni, atteggiamenti, giudizi, così lontani da quel che penso realmente che mi verrebbe da credere si sia trattato di un equivoco e che l'autore si sia sbagliato sindaco. E' vero che il bravo giornalista è tornato in città da poco tempo, ma se si fosse informato (magari presso i Busker), avrebbe saputo che: il busker garden se l'è inventato (6 anni fa) la nostra amministrazione (per rilanciare l'iniziativa e permettere il prolungamento degli spettacoli oltre la mezzanotte), che ho personalmente partecipato suonando il sax (da dilettante) a due edizioni del Festival e che prima della fine del mio mandato, se riuscirò ad esercitarmi adeguatamente (e gli organizzatori saranno generosi) mi piacerebbe vincere la vergogna e ripetere l'esperienza. Per il piacere di partecipare a uno spettacolo così bello e popolare.
Se poi l'autore dell'articolo volesse sfogliare le scorse annate del suo giornale, si accorgerebbe che la nostra amministrazione ha creato (dal nulla) l'incendio del Castello e che per primi in Italia (prima di Roma, per intenderci) abbiamo realizzato le notti bianche, la sera del solstizio d'estate. I bene informati sanno anche che ho scelto personalmente (nel 2002) i brani da associare ai fuochi musicali del Parco Urbano.
Sempre all'attivo della mia fede nazionalpopolare potrei citare la scelta di far suonare dal vivo (e alla buona) l'inno di Mameli alla prima seduta del Consiglio Comunale, cui di solito partecipa molto pubblico e quella di celebrare il compleanno di Beethoven suonando e spiegando, nel salone municipale, la Terza Sinfonia il 7 aprile 2005 (contro il parere di qualche purista).
Dovrei anche ricordare il suggerimento al Teatro Nucleo di lavorare con i detenuti delle Carceri di Ferrara e la richiesta di fare il Quijote accanto al Castello, durante la festa per il gemellaggio con Buenos Aires. Nonché, dimenticavo, le finali nazionali (e popolari) di tango (organizzate proprio dai Busker). E il cinema gratuito in Piazza Municipale.
Mia l'idea del corteo storico che rappresentava l'arrivo di Lucrezia a Ferrara, quella serata del giugno 2002 resa indimenticabile dal lavoro delle Contrade e dai figuranti del Palio.
Sto cercando di convincere (per ora senza grande successo) gli organizzatori degli eventi musicali estivi ferraresi a realizzare un festival della musica folk italiana: genere quasi dimenticato ma ricco di cultura e tradizioni autentiche (di cui possiedo e ascolto un buon repertorio). E per l'anno estense sto cercando (tra l'altro) un teatro dei pupi che venga a mostrarci come l'epopea dei paladini sia ancora viva in Sicilia, in chiave popolare.
Può bastare per respingere le critiche di "elitismo culturale"? Sono sicuro di no: perché il pregiudizio è più forte di qualsiasi argomento. Comunque, se si vuole rispolverare una polemica sui grandi eventi che era già vecchia 10 anni fa, si faccia pure. È un esercizio psicofisico molto diffuso in città. Io però credo che quegli intellettuali nostrani (ne ho sentiti un paio l'altra sera alla festa dell'Unità) che parlano di cultura come di un campionato di calcio (con la serie A e la serie B) dovrebbero irrobustire un po' le proprie letture: non è mai troppo tardi.
Per quel che mi riguarda, continuerò a difendere tutti gli eventi: piccoli, medi e grandi che siano. Purché piacciano e, se possibile, dicano qualcosa di nuovo.