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I tre moschettieri

19-02-2007 / Punti di vista

di Gaetano Sateriale

1.
Alfredo Sandri ha sempre avuto la tendenza a fare la maestra elementare: segnalare gli errori (degli altri), dare voti. Soprattutto dare voti.
Dove abbia preso il diploma che gli consente di bacchettare questo e quello non è ben chiaro. Diciamo che è una vocazione naturale, più che un titolo. Bisogna sopportarlo così com'è, se si vuole, e non badargli più di tanto. Se non ricordo male il primo voto negativo ("bisogna fare di più", "bisogna innestare un'altra marcia") me l'ha dato che eravamo ancora nella campagna elettorale del 1999. Inutile chiedergli dov'era lui nei momenti delle scelte difficili o degli errori compiuti negli anni '90: da un'altra parte, immagino. Perché se fosse stato a Ferrara, di fronte a decisioni come quelle di Cona, del Palazzo degli Specchi, della Casa del Pellegrino, dell'espansione a Est, forse non avrebbe il coraggio di dire che la giunta di oggi è di scarsa qualità. La giovane giunta di oggi, infatti, sta tentando di risolvere quelle ferite che ha condiviso anche lui. Sta facendo un piano regolatore che sviluppa la città senza cedere alle pressioni dei costruttori. Sta togliendo Ferrara dall'isolamento regionale in cui era finita, quando governavano i premi Nobel della politica. Tutto questo, senza dare voti postumi. Io mi accontenterei.

2.
Se un giornalista decide, domenica in prima pagina, di associare il problema di Vicenza alla "questione ferrarese" dovrebbe almeno motivare questo accostamento. Di argomenti ne ho trovato solo uno: a Ferrara (come a Vicenza e in Italia), dice il nostro giornalista, si dovrebbero ascoltare di più coloro che oggi sono contro e che ieri sostenevano la maggioranza che governa. Bene: io sono per ascoltare chiunque (voglia dialogare), ma non confondiamo le pere con le mele. Gli attuali leader dei comitati sulla centrale alle ultime elezioni si sono presentati contro e non a favore dell'attuale maggioranza. E giustamente: perché nel programma del sindaco si sosteneva il progetto di costruzione della nuova centrale (alle condizioni previste e sottoscritte dai Ministri Bersani, Ronchi e Letta) e loro erano ostili a questo progetto. Allora? Allora l'analogia con Vicenza mi sfugge. A maggior ragione per il fatto che considero il raddoppio della base Usa di Vicenza un grave errore compiuto dal Governo. Da prima che insorgessero i comitati.

3.
A proposito di comitati e di ascolto. Ho già detto (più volte) che rispetto le opinioni di coloro che hanno votato No alla centrale e che siamo pronti ad ascoltare le loro ragioni e spiegare meglio le nostre (anche le istituzioni hanno il diritto di essere ascoltate). Di fronte alla domanda precisa "incontrerà anche il suo ex Direttore Generale?" ho risposto che non ci vedo problemi. Il suo allontanamento dal Comune è avvenuto perché è cessata la mia fiducia nei suoi confronti. Ma non ho nessuna difficoltà a incontrarlo come rappresentante dei comitati e di quelli che si fidano di lui. Ma cosa c'entra Beppe Grillo?
Si può pensare quello che si vuole del sindaco e della giunta: ma io credo che una consultazione popolare sia una cosa seria. E cerco di svolgere seriamente il mio lavoro. Per cui non ho nessuna intenzione di fare "da spalla" ad una performance comica. Decidano i comitati cosa vogliono fare.