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Meglio tardi che mai

27-04-2007 / Punti di vista

di Gaetano Sateriale

Leggo che i Comitati contro la centrale e l'inceneritore sono intenzionati a chiedere una nuova Valutazione di Impatto ambientale (Via) al Ministro dell'Ambiente sulla centrale turbogas. La notizia (se confermata) appare molto interessante e positiva. È infatti la stessa cosa che abbiamo richiesto noi (Comune e Provincia) lo scorso autunno, convinti che l'uso degli off-gas (nell'alimentazione della centrale) da un lato e i recenti studi sul rapporto tra ossidi di azoto e micropolveri dall'altro necessitassero almeno di un aggiornamento dei dati e dei vincoli previsti nel 2002.
Sembra che sul primo punto il Ministero reputi non necessaria una nuova Via perché ritiene che la combustione degli off-gas sia in quantità talmente limitate da non variare il dato delle emissioni. Noi ne abbiamo preso atto, ma se il Ministero dovesse cambiare idea saremmo ben contenti. Per cautela e buon senso: meglio studiare e intervenire prima che farlo dopo.
Resta il secondo tema su cui in autunno abbiamo sollecitato una nuova Via: quello degli ossidi di azoto e delle micropolveri. Su questo punto non abbiamo avuto ancora nessuna risposta formale. Che fare, se il Ministero non ci risponde o risponde (anche in questo caso) che le normative attuali non rendono necessario ritoccare i limiti posti nel 2002?
Abbiamo deciso, in ogni caso, di non rinunciare ad un'idea di miglioramento della Via del 2002. I comitati hanno imboccato anche loro una linea di miglioramento del progetto piuttosto che non del suo rifiuto (con o senza Via)? La richiesta di una nuova Via fatta al Ministero sembrerebbe prefigurare una posizione di questo genere (altrimenti perché chiedere nuovi vincoli, se comunque si è contrari alla realizzazione del progetto?). Sarebbe una svolta importante, dopo molti mesi di rifiuto integrale dell'ipotesi della nuova centrale. È presto per capire, ma, in ogni caso: meglio tardi che mai.
Nel frattempo, noi (Comune e Provincia) abbiamo avviato un percorso di miglioramento delle garanzie fatto di diverse tappe che vorrei brevemente richiamare.
1) La firma di un nuovo Accordo di Programma con tutte le Imprese del Petrolchimico per concordare gli investimenti industriali ed ambientali dei prossimi anni e riprendere i programmi di bonifica. L'accordo di Programma dovrà garantire impegni in ordine al monitoraggio delle emissioni e alla correttezza delle condizioni di lavoro nei cantieri.
2) La definizione di condizioni trasparenti di costo dei servizi per i nuovi insediamenti futuri nell'area, ad evitare le incertezze e le aleatorietà del recente passato.
3) La negoziazione di nuovi e più bassi limiti per le emissioni di micropolveri (primarie e secondarie) con Eni Power.
4) La remissione di questi nuovi accordi ai ministeri competenti per la loro convalida e la loro discussione pubblica.

La compatibilità tra le scelte delle Amministrazioni locali e i principi del protocollo di Kyoto li discuteremo in un convegno previsto all'Università di Ferrara per l'11 di maggio cui dovrebbero partecipare Ermete Realacci e Edo Ronchi. Abbiamo invitato i ministri Bersani e Pecoraro Scanio a partecipare, entro l'estate, ad una conferenza che faccia il punto sull'intera vicenda. Chiederemo loro una valutazione di coerenza dei nostri progetti e ci atterremo alla valutazione del Governo.