di Gaetano Sateriale

Caro Piffanelli,
rispondo al Suo testo di domenica solo per motivi di famiglia. Se non lo facessi, litigherei con mia moglie e, tra i due, preferisco litigare con Lei. Cosa c'entra mia moglie con i Suoi articoli? È questo il punto. Mia moglie si arrabbia tutte le volte che il Carlino scrive che noi passiamo i nostri week end tra Roma e Parigi perché da nove anni fa la pendolare tutti i fine settimana tra Milano, dove lavora, e Ferrara: 500 km in autostrada o in treno, con le code, i ritardi e la fatica che questo comporta. Capirà che leggere che non siamo mai a Ferrara (come Lei scrive da anni), la fa imbufalire. Per fortuna la nostra città le piace molto. Insomma, La prego, lo faccia per mia moglie, smetta di scrivere baggianate almeno sulla nostra vita privata.
Già che ci sono, un'altra esortazione. Tenga le altre personalità politiche ferraresi fuori dai Suoi pregiudizi contro di me. Chiunque sarà candidato per il PD alle prossime amministrative passerà al vaglio delle primarie e poi del voto di tutti. Non è una garanzia assoluta, ma è una bella innovazione. I politici, con tutti i loro difetti, si sottopongono al parere e al voto dei cittadini. I giornalisti no. Ne tenga conto, almeno per rispetto degli elettori.
Infine, un auspicio. Io alla Spal, su Sua precisa sollecitazione, ci sono venuto e mi sono pure divertito. Mi risulta che lei invece non vada mai a Teatro o al Palazzo dei Diamanti. Per principio. Lo faccia invece, sia meno orgoglioso delle sue opinioni, vedrà che anche in quegli ambienti che a Lei sembrano così aristocratici e snob si può imparare qualcosa di utile. Qualcosa che allarga la mente: non è mai troppo tardi.