Comune di Ferrara

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Più rispettosi

18-10-2008 / Punti di vista

di Gaetano Sateriale

Basterebbe far ricorso ai numeri delle contravvenzioni per chiudere l'argomento. Negli ultimi tre anni, nel nostro Comune, si è progressivamente ridotto il numero totale delle contravvenzioni e si è ridotto anche il numero di quelle per divieto di sosta. Questi sono dati incontrovertibili, il resto è cattiva propaganda.
Ma la polemica di questi giorni, organizzata da tre consiglieri comunali di opposizione, merita qualche ulteriore argomento. Si dice, i vigili dovrebbero fare meno contravvenzioni e occuparsi più della sicurezza dei cittadini. Ma quando si fa contravvenzione a un automobilista che passa col rosso non ci si sta occupando della sicurezza dei cittadini? E quando si impedisce che ciascuno parcheggi dove vuole, in barba ai segnali e alle leggi, non ci si sta occupando della sicurezza dei pedoni e dei ciclisti, dei bambini e degli anziani costretti a scendere dal marciapiede o spostarsi per evitare un'auto in seconda fila? E impedire alle moto di entrare in Ztl, non significa salvaguardare anche la sicurezza di chi si muove in centro storico? Possibile che i nostri tre consiglieri siano così distratti dal furore polemico da non accorgersi della contraddizione in cui cadono? No, non è possibile.
Anche a me piacerebbe che non fosse necessario fare contravvenzioni: né per divieto di sosta, né per guida senza cintura, né per violazione del limite di velocità, né per mancata precedenza, né per guida in stato di ebbrezza, né per altro. Mi piacerebbe che le regole venissero rispettate anche senza la minaccia delle sanzioni e senza il fischietto del vigile. Ma è realisticamente pensabile? È pensabile che se non ci fossero i vigili urbani tutti noi parcheggeremmo solo dove è permesso? E che tutti ci fermeremmo davanti alle strisce pedonali? Basterebbero i semafori e i cartelli a regolare il traffico? Se fosse così… ma non è così. Lo sappiamo tutti: dovrebbero saperlo (alla loro età) anche i tre consiglieri.
A meno che, quando si parla di Polizia Municipale e di maggiore sicurezza, non si intenda far riferimento a quanto è di recente accaduto a Parma o a Milano. È quello il modello che si vorrebbe applicare anche a Ferrara? Mano dura e pesante con gli extracomunitari e più permissività e tolleranza con i concittadini? O magari, rigore con i cittadini e più elasticità e tolleranza con i consiglieri comunali?
La polemica di questi ultimi giorni mi consente di precisare (ammesso che ce ne sia davvero bisogno) che ho difeso e difendo il modello di Polizia Municipale disarmata, vicina ai cittadini, collaborativa, non assente, rigorosa con tutti che abbiamo sperimentato in questi anni a Ferrara.
Quanto alla domanda esplicita sul Comandante della Polizia Municipale, debbo rispondere che il Comandante Di Palma ha la mia piena fiducia per diversi motivi. Il primo motivo sta nella sua preparazione e nelle sue capacità professionali: non così diffuse all'interno dei corpi di Polizia Municipale nella Regione e nel Paese (basta informarsi in giro per accorgersene). Il secondo, nella sua spiccata indole a collaborare con le altre polizie del territorio (I Carabinieri, La Polizia, la Guardia di Finanza), senza confusione di ruoli e senza subalternità. Il terzo motivo sta nel modello di Polizia di prossimità (i 30 vigili di Quartiere) che ha costruito negli ultimi anni. Infine, ma non per ultimo, nel criterio di autonomia dalla politica e dai vertici istituzionali con cui difende il Corpo di Polizia dai tentativi di interferenza esterna (ultimo, quello dei tre consiglieri).
Mi piacerebbe che tutti fossimo un po' più rispettosi (anche alla vigilia della campagna elettorale): sia delle regole di convivenza che del lavoro altrui.