Asilo di via del Salice: i dati e le valutazioni
07-12-2008 / Punti di vista
di Gaetano Sateriale
L'inquinamento attuale dell'area tra via della Fornace e via dei Gerani si è prodotto a partire dagli anni Sessanta. All'epoca in quell'area si estraeva argilla. Quando l'attività estrattiva è cessata i profondi buchi prodotti nel terreno sono stati utilizzati come discariche e riempiti di rifiuti di vario genere. A quei tempi la legislazione purtroppo lo consentiva, e la sensibilità ambientale era ben differente da quella attuale.
Col tempo il percolato (cioè il liquame prodotto dai rifiuti) è penetrato nel terreno nei punti in cui l'argilla era stata prelevata raggiungendo la falda superficiale. Poi, a causa dei movimenti di falda, l'inquinamento si è esteso orizzontalmente in un'area più vasta.
Si è cominciato ad avere cognizione del rischio a partire dal 2000 quando a seguito della demolizione della vecchia fornace, furono riscontrate tracce di inquinamento. Sino al 2003 i rilievi sono stati effettuati dalle imprese edili che nel frattempo avevano iniziato i lavori di costruzione di numerose abitazioni secondo il Piano regolatore del '95, poi l'onere dell'indagine è stato assunto dal Comune per assicurare la massima accuratezza nelle analisi. Fra il 2004 e il 2008 c'è stata una decina di incontri pubblici per informare la popolazione dei risultati di quelle indagini.
La concentrazione degli inquinanti è molto elevata in profondità, ma in superficie si riscontrano valori al di sotto della soglia di rischio indicata dalle norme. A livello sotterraneo, in alcuni punti a circa 15-20 metri dal terreno, si rilevano dati preoccupanti, con concentrazioni di CVM sino a 6000 microgrammi per litro, rispetto agli 0,5 microgrammi tollerati dalla legge. Ma risalendo a otto metri sotto la superficie già l'inquinamento cala drasticamente a 0,8 microgrammi per litro fino a sparire del tutto prima della superficie grazie agli strati di argilla che costituiscono una sorta di "tappo" naturale di sicurezza. Il CVM deriva, con ogni probabilità, dalla decomposizione nel tempo di altre sostanze impiegate nelle attività commerciali e industriali come la trielina.
Oggi vengono regolarmente svolti controlli sui gas del sottosuolo e monitoraggi in superficie e nelle case: i risultati sono sistematicamente negativi, quindi rassicuranti per la salute delle persone. Sono stati campionati decine di pozzi piezometrici, fatte 130 stratigrafie, effettuate tomografie e biomonitoraggi.
La situazione continua e continuerà ad essere monitorata a tutela non solo dell'asilo di via del Salice, ma anche di tutti gli abitanti dell'area. Oltre al monitoraggio, è obbiettivo del Comune avviare una bonifica ambientale dell'area. Se i pareri degli enti preposti (Asl, Arpa) confermeranno i nostri dati e le nostre valutazioni, riteniamo di poter aprire il nuovo asilo nei tempi stabiliti.