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Quando capita è giusto dire: "Ho sbagliato"

04-10-2006 / Punti di vista

di Raffaele Atti

Dispiace dover reintervenire solo per riaffermare quanto già affermato in precedenza e che non può essere disinvoltamente distorto.
Nessuno ha proposto l'approvazione del Piano Particolareggiato di via degli Angeli come atto dovuto: si tratta di un piano privato proposto al Consiglio in attuazione delle previsioni del piano regolatore vigente dopo la variante adottata nel 2002 e approvata nel 2003, entrambe le volte con il voto favorevole del Consigliere Brandani.
Ovviamente una variante che ammette la "ristrutturazione fondiaria" del volume esistente fino a un max di 1800 mc in luogo della precedente "demolizione senza ricostruzione" di un volume preesistente senza introdurre vincoli di destinazione pubblica, rende proponibili tutti gli usi previsti dalla normativa di piano per la sottozona di riferimento, in questo caso il centro storico. Tra gli usi ammissibili la residenza è quello che ha sempre proposto meno problemi. Quindi sorprendersi della proposta del Piano particolareggiato e invocare, come si è fatto, l'intervento del Sindaco dopo aver approvato la variante è perlomeno curioso. La stessa citazione che il Consigliere Brandani fa della presentazione della delibera di variante in Consiglio indica lo scopo della variante : incentivare il privato a rimuovere le baracche sostituendole con costruzioni più decorose. La variante prevedeva anche ("nonché" è diverso da "conchè") la realizzazione di una pista ciclabile, ma tra le due previsioni non è stato stabilito un obbligo di realizzazione contestuale. Né una lettura del verbale delle due sedute del Consiglio può far insorgere dubbi al riguardo.
Il piano particolareggiato presentato non elimina la pista ciclabile prevista dal PRG, semplicemente non la investe. Ovviamente si può legittimamente e motivatamente dissentire dall'intervento proposto senza per questo dichiarare ciò che è insostenibile, e cioè che l'Assessore vuole stravolgere le finalità della variante. E senza passare alle offese gratuite (come "mente sapendo di mentire", o la malafede è dimostrata etc). Il luogo in cui il confronto può verificare le modalità con le quali l'organo competente (il Consiglio Comunale) ritiene vada data attuazione all'intervento è la Commissione Consiliare che approfondisce e si pronuncia sulla ammissione della delibera al Consiglio. Confermo che sulla delibera in Commissione non sono emerse le problematiche che sono apparse successivamente. Nella seduta della commissione nessuno ha proposto il ritiro della delibera, nessuno ha chiesto modifiche del testo o del progetto. In sede di voto per la ammissione della delibera al Consiglio il consigliere Cavallari, che presiedeva la Commissione ha dato conto delle ragioni del suo voto contrario alla ammissione al Consiglio della delibera , riferendosi alla opportunità della variante che ne aveva creato i presupposti, e senza entrare nel merito del piano particolareggiato. Ribadisco che in quel contesto non ho espresso alcuna perplessità sul progetto in esame, ma sottolineato come, alla luce della esperienza maturata nella attività preparatoria del nuovo PSC, oggi proporrei una diversa soluzione al problema dei volumi condonati, con una diversa impostazione della variante che incentivasse il loro trasferimento.
Il Consigliere Brandani si è astenuto nella votazione sulla ammissione della delibera al Consiglio riservandosi di votare contro la stessa senza esprimere alcuna motivazione.
Ricordo infine che alla mia proposta di far tornare le delibera in commissione si contrappose la richiesta di un consigliere della opposizione di passare subito al voto per l'ammissione.
Dunque il tentativo di dipingere l'Assessore come proteso a strappare l'approvazione del progetto è tanto distante dallo svolgimento dei fatti da legittimare il sospetto che si voglia alzare un polverone, magari per prendere le distanze dai voti espressi in occasione delle delibere di adozione e di approvazione.
Io, quando mi capita l'occasione, faccio prima, dico: mi sono sbagliato. Mi pare più trasparente.
Raffaele Atti