Atti sul Psc: "Dall'Ordine degli Ingegneri un serio contributo"
18-06-2007 / Punti di vista
L'assessore all'Urbanistica esprime apprezzamento per la serietà del contributo di merito dato dall'Ordine degli Ingegneri i cui contenuti erano stati anticipati nell'incontro svolto giovedì 14 u.s. presso gli uffici dell'assessorato e nel corso del quale era stata correttamente anticipata anche la prossima diffusione a mezzo stampa.
Già in sede di incontro si è avuto modo di esprimere, anche autocriticamente, il rammarico dell'assessore per non aver saputo sollecitare le valutazioni in ordine alle difficoltà interpretative degli elaborati fin dalla prima presentazione degli stessi, nel giugno del 2005.
Si sarebbe potuto infatti apportare agli elaborati della bozza di PSC, uscita successivamente, nel maggio del 2006, quelle correzioni che ora, dopo i riscontri avuti sulla stessa, sono stati portati agli elaborati predisposti per la delibera di adozione nell'intento di elevarne la leggibilità.
Legittima è anche la preoccupazione per i tempi necessari per portare a regime l'insieme della strumentazione, il PSC, il Regolamento urbanistico edilizio e il Primo Piano Operativo.
Questa preoccupazione non può essere ovviamente fronteggiata se non realizzando la necessaria accelerazione innanzitutto nella adozione del PSC: mettere un punto fermo all'assetto territoriale progettato è la condizione essenziale per impegnare pienamente l'Amministrazione e le sue limitate risorse nella elaborazione degli altri strumenti.
In questo senso il regime di salvaguardia dovrà essere strettamente finalizzato a non pregiudicare gli assetti territoriali e non intervenire sulle innovazioni che investono il regime dei suoli, come proprio di un piano che non intende conformare diritti di proprietà. Il richiamo alla necessità che le norme di attuazione siano della massima chiarezza al riguardo è quindi pienamente condivisa.
Non appare condivisibile invece la considerazione relativa al carattere non strutturale di parte rilevante delle definizioni progettuali che si esplicitano nella tavola "Luoghi e azioni". La tavola traduce la scelta di considerare "strutturanti" della qualità territoriale anche parte degli aspetti "compositivi" che gli elaborati strettamente necessari ai sensi della legge regionale 20/2000 non avrebbero potuto garantire. Questa scelta ( che la Nota dell'Ordine correttamente riconosce come legittima) muove dall'esigenza di superare lo scarto tradizionale tra le "promesse" del Piano e la sua attuazione in ordine agli obiettivi dichiarati nel documento preliminare ( si pensi al ruolo strutturante della "città verde" nelle sue articolazioni).
Va peraltro osservato che la tavola Luoghi e azioni è quella che è risultata base essenziale del confronto con i cittadini nelle assemblee di consultazione nelle circoscrizioni.
Per questo è altresì utile che la normativa indichi quali siano i gradi di flessibilità delle indicazioni della tavola in oggetto.
L'equa ripartizione dei diritti che il meccanismo perequativo garantisce a tutte le aree coinvolte nella trasformazione rende la proposta avanzata al riparo da un parte dei rischi evidenziati.
C'è piena consapevolezza che l'avvio del meccanismo perequativo se da un lato è una scelta doverosa per i motivi riconosciuti dalla Nota dell'Ordine dall'altro è una innovazione molto forte in una realtà quasi incentivata dalla normativa in essere alla frammentazione degli interventi. Questa consapevolezza guiderà la fase di elaborazione delle modalità con le quali saranno elaborati i Piani Operativi Comunali e i bandi previsti dalla normativa proposta, al fine di evitare il costituirsi di posizioni di blocco oligopolistico dei diritti edificatori.
L'assessore, nel ringraziare l'Ordine degli Ingegneri per il contributo assicura che lo stesso sarà oggetto di ulteriore riflessione nell'ambito della Giunta che esaminerà, anche alla luce dei pareri delle circoscrizioni la delibera per la adozione nelle veste definitiva da avviare al Consiglio.