Comune di Ferrara

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Servono modalità integrate di raccolta per incrementare la differenziata

05-04-2007 / Punti di vista

di Mascia Morsucci

Le diverse modalità di raccolta differenziata dei rifiuti, sviluppate in vari Comuni della nostra Regione, meritano un'approfondita riflessione. L'assunto di base è che gli stessi obiettivi (raggiungimento di alte percentuali di raccolta differenziata) possono essere raggiunti con strumenti diversi, a seconda delle realtà in cui si opera.
E' assodato che ogni territorio necessita di una progettazione del servizio di gestione dei rifiuti che tenga conto delle specificità del contesto, al fine di ottenere prima di tutto la minimizzazione della produzione, poi la massimizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti destinati al recupero ed infine una gestione responsabile della quota residuale dei rifiuti. Su queste linee guida è imperniato il Piano Provinciale di gestione dei rifiuti, che questo Comune ha condiviso.
Il territorio del comune di Ferrara fra le sue caratteristiche ha l'estrema varietà, dalla quale non si può prescindere al fine di una buona organizzazione del servizio. Per questo il modello di raccolta deve assolutamente prevedere modalità operative differenziate e integrate, che con flessibilità possano adattarsi alle peculiarità degli ambiti territoriali.
Per la nostra città, Hera ha progettato e realizzato un modello che prevede l'uso di tre sistemi organizzativi: la distribuzione capillare dei contenitori per la raccolta differenziata, l'aumento del numero delle stazioni ecologiche attrezzate e la raccolta porta-porta su target specifici per utenze non domestiche.
L'esperienza di Hera, che fornisce servizi ambientali a 135 Comuni con 2,5 milioni di abitanti serviti, ha fatto sì che siano proposti modelli sperimentati nelle altre realtà che hanno dato risultati positivi in termini di maggiore intercettazione di rifiuti differenziati a seconda del target, delle utenze da servire e delle specificità territoriali in cui tali utenze sono collocate.
Questa modalità ha già dato frutti, consolidati nel tempo: l'incremento della raccolta differenziata nella nostra città, sia in termini percentuali sia in termini di quantità di rifiuti raccolti per abitante, è in crescita continua da numerosi anni. Oggi a Ferrara si raccolgono in maniera differenziata 278 kg per abitante all'anno. Inoltre, la percentuale del 40% di raccolta differenziata raggiunta nello scorso gennaio (in crescita rispetto al 38% del consuntivo 2006) è uno dei risultati migliori ottenuti a livello regionale e nazionale.
Tale modello integrato di raccolta garantisce risultati in termini di maggiore qualità del servizio (ad esempio con una frequenza dei passaggi superiore rispetto al solo "porta a porta"), piena sostenibilità economica e soprattutto un consistente invio di rifiuti ai consorzi di recupero. Perché bisogna lucidamente ricordare che il valore della raccolta differenziata deriva dalla capacità di recuperare effettivamente ciò che si diversifica.
Ma non si può rimanere fermi: dal punto di vista operativo, sono state avviate da Hera iniziative, in alcuni casi particolarmente innovative (esempio, la raccolta del vetro bianco), per incrementare la raccolta e rendere più agevole il conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini (esempio, la nuova isola ecologica, la raccolta porta a porta per nuove utenze). E sono state intraprese azioni tese alla riduzione della produzione dei rifiuti (esempio, le compostiere distribuite nelle circoscrizioni Sud e Nord Est).
Dal punto di vista strategico, il Piano di gestione dei rifiuti è in fase di revisione, e la proposta dell'aumento degli obiettivi di raccolta differenziata fino al 60% su scala provinciale è la questione all'ordine del giorno. In quest'ottica, l'adozione di un sistema di raccolta basato su un integrale "porta a porta" non pare la soluzione più idonea. Tale sistema comporta modifiche radicali nei comportamenti richiesti ai cittadini, disservizi legati alla bassa frequenza di raccolta ed impatti economici non indifferenti. La strada, invece, deve essere quella della sensibilizzazione (con adeguate campagne di informazione) e dell'incentivazione, con una riduzione dei costi delle bollette rapportata ai quantitativi di rifiuti differenziati da ciascuno.
Che fare, poi, con i rifiuti che non possono essere intercettati dalla raccolta differenziata e con quelli che rimangono dalla selezione, poiché non possono essere in alcun modo recuperati?
Teoricamente si prospettano diversi scenari: si può decidere, come territorio, di non essere autosufficienti e di scaricare su altri il peso dello smaltimento; si può investire nell'ampliamento delle discariche; oppure si può optare per il recupero di energia e calore dalla combustione dei rifiuti indifferenziati.
Questa comunità ha scelto di risolvere i suoi problemi senza volerli scaricare su altri o sulle generazioni future. Quindi niente import-export dei rifiuti, come già più volte affermato e di recente ribadito dal sindaco nell'incontro con i comitati.
La nostra scelta è continuare ad investire sulla raccolta differenziata e sull'invio a recupero. E quando il quantitativo di rifiuti indifferenziati prodotti dal nostro territorio diventerà inferiore al quantitativo autorizzato per lo smaltimento nell'impianto di termovalorizzazione, verranno ridotti i limiti autorizzati. Perché, così come non siamo disponibili a scaricare su altri la gestione dei nostri rifiuti, non siamo nemmeno disponibili a prenderci in carico la gestione delle problematiche di realtà extra provinciali, bruciando nel nostro inceneritore i rifiuti prodotti altrove.
Mascia Morsucci
assessore all'Ambiente del Comune di Ferrara