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Ferrara città solidale e sicura

22-08-2007 / Punti di vista

di Raffaele Atti

A poche settimane da un voto unanime del Consiglio comunale su un ordine del giorno in tema di sicurezza urbana è utile intervenire per contrastare tentativi (anche assai maldestri) di strumentalizzare le situazioni di disagio vissute dai cittadini al grattacielo e in altri specifici contesti della città.
E' infatti strumentale una rappresentazione della situazione che vede le legittime attese dei cittadini inevase dalla disattenzione o dall'indifferenza della Amministrazione Comunale, a prescindere da ruoli, compiti e responsabilità che sono ben individuati anche nell'ordine del giorno che il Consiglio Comunale ha votato.
Noi non ci presteremo a questo gioco che tende a contrapporre la Amministrazione Comunale alle Agenzie nazionali preposte alla sicurezza. Non solo per una lealtà istituzionale che sentiamo ricambiata.
Ma soprattutto perché siamo consapevoli che il tema della sicurezza urbana (e ancor più quello della percezione della sicurezza) è un tema complesso, che richiede perciò risposte su piani diversi e una forte azione di coordinamento tra soggetti nel rispetto e nella integrazione tra compiti e funzioni che sono distinti: si tratta di coordinare e integrare politiche di contrasto e riparazione verso fenomeni di criminalità, ma anche di inciviltà e di disordine urbano diffuso.
Sulla base di questa consapevolezza l'Amministrazione Comunale di Ferrara è impegnata da oltre 5 anni allo sviluppo del progetto "Ferrara città solidale e sicura".
Il progetto risponde a due principi fondamentali :
1. la sicurezza viene intesa come "buona salute" del tessuto sociale, dei rapporti e della comunicazione tra le persone, presupposto affinché si esplichi appieno la solidarietà.
2. il bene sicurezza non è scomponibile in una serie di elementi considerati singolarmente. Le capacità riparative e preventive che un Ente Locale è in grado di esprimere, o le capacità di repressione, contenimento e dissuasione delle forze dell'Ordine, restano risposte parziali (anche se importanti) al senso di insicurezza, se non intervengono in sinergia con un sistema complesso di azioni coordinate.
La duplice connotazione "solidarietà e sicurezza" non è uno slogan ideologico di chi ha degli indugi verso le necessarie azioni di repressione, ma la precisa indicazione di un approccio e di una modalità di lavoro. Impegno "in solido" con le altre agenzie del territorio e dello Stato, che si occupano di sicurezza e promozione del vivere civile su problemi concreti, per elaborare e realizzare interventi coerenti e produttivi.
I campi di intervento fin qui attivati sono molteplici anche grazie ai contributi regionali che sono stati attivati:
1. in termini di investimenti fissi quali :
- progetti di riqualificazione urbana (ad es. via San Giacomo, piazzale delle Palestre),
- installazione di impianti di video sorveglianza,
2. in termini di attività continuative di personale specializzato e dedicato quali :
- unità mobile per la solidarietà e la sicurezza sul territorio, con due operatori impegnati nelle aree calde del grattacielo e di viale Krasnodar,
- attività di mediazione dei conflitti, da luglio trasferita agli uffici del grattacielo, mirato alla gestione dei conflitti derivanti dalle relazioni di vicinato e di contiguità tra le persone,
- ufficio di mediazione sociale, presso il grattacielo, che intende dare spazio in questo contesto alla partecipazione attiva della comunità locale dei cittadini, che direttamente si faranno protagonisti attraverso strategie "positive" di gestione del territorio, della creazione di nuove condizioni di vivibilità e di coabitazione, connotando in questo modo, in piena sintonia con le forze dell'ordine, il ruolo di una presenza con la quale l'Amministrazione ha voluto essere partecipe dei problemi di quella che appare oggi l'area più critica della città.
3. in termini di iniziative volte a rafforzare la condivisione delle strategie tra gli operatori che operano nel campo della sicurezza quali
- il corso "Agire la sicurezza"
- il percorso formativo integrato, destinato ad operatori socio sanitari e di polizia (Polizia Municipale, Polizia di Stato e Carabinieri) finalizzato a sviluppare una prassi di confronto e concertazione operativa nella gestione dei fenomeni di disordine urbano, problematiche sociali ed emergenze legate alla sicurezza delle nostre città quali : vendita e consumo di alcool relativa ai minori; violenza nei confronti delle donne; percorsi di educazione alla legalità rivolti ai giovani; percorsi di accoglienza e accompagnamento alla cittadinanza responsabile dei nuovi cittadini immigrati.
4. in termini di informazione
- la campagna per la prevenzione delle truffe a danno in particolar modo dei cittadini anziani, che ha visto, accanto alla produzione di un pieghevole informativo, la realizzazione nell'ambito dell'iniziativa "Occhio alle truffe" di un dvd in dialetto ferrarese "A pol capitar a tuti" rappresentato in vari centri anziani, nelle circoscrizioni e presso diversi Comuni della provincia.
5. In termini di sostegno alle vittime dei reati
- Con l'adesione alla fondazione promosso dalla Regione Emilia Romagna di concerto con gli Enti locali.

Coerente con questa concezione integrata dei temi della sicurezza è stata l'opera di potenziamento (numerico e strumentale), di qualificazione e riorientamento del Corpo di Polizia Municipale.
La riorganizzazione del Corpo Polizia Municipale di Ferrara è stata avviata e compiuta tra il 2002 e il 2004. Le linee regionali di indirizzo sono state sistematicamente e integralmente fatte proprie e spesso anticipate, come nel caso del Sistema Operativo Vigile di Quartiere, che costituisce da qualche anno una delle esperienze più articolate e riconosciute tra quelle presenti in regione e in generale nel centro-nord del Paese.
Oggi il Corpo risponde a tutti gli standard regionali fissati, da quelli di operatività della nuova Centrale Radio alle modalità di controllo dei territorio, dagli orari di servizio garantiti alle aree di attività istituzionali disimpegnate.
Relativamente al raggiungimento degli standard regionali di organico, malgrado le fortissime difficoltà e i vincoli finanziari, entro l'anno corrente si concluderà il completo allineamento, raggiungendo quota 160 operatori con qualifica di Polizia Municipale, in largo anticipo sulla scadenza del 2009 fissata dalla normativa regionale.
L'aumentato impegno della Polizia municipale nel presidio e controllo del territorio avviene tuttavia nella salvaguardia delle prerogative e competenze propri della polizia amministrativa locale, senza la tentazione di invadere i compiti propri delle polizie nazionali a competenza generale alle quali è affidato il compito di contrasto della criminalità e di tutela dell'ordine pubblico, distinzione che nell'odg votato all'unanimità dal Consiglio comunale è stato confermato in piena consapevolezza anche del significato di alcuni emendamenti apportati al testo inizialmente proposto. Stupisce pertanto che da consiglieri di circoscrizione di forze politiche presenti in Consiglio Comunale continui a venire la sollecitazione ad un ruolo diverso della Polizia municipale. Anche in questo caso non si tratta di una posizione ideologica, ma di una valutazione che guarda anche al sostanziale fallimento dei tentativi di impostare le polizie locali sul terreno della concorrenza/sostituzione alle funzioni delle polizie nazionali. Eppure il più eclatante di questi fallimenti è avvenuto poco distante da qui, in quella città di Bologna nella quale il Commissario Preziosa fu chiamato dal Sindaco Guazzaloca al compito di assessore alla sicurezza. Se non altro per questo almeno i consiglieri (anche circoscrizionali ) di An dovrebbero mostrare più prudenza!
La consapevolezza del nostro impegno non occasionale non ci ha portato a concludere che non si poteva fare di più. Né ci siamo accontentati di constatare che la città resta ben posizionata nelle classifiche nazionali sugli indicatori di sicurezza. Abbiamo avvertito l'esigenza, anche davanti alla recrudescenza di fenomeni di illegalità, e alla continua evoluzione dei fenomeni di disordine urbano, di promuovere un più stringente confronto presso il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza con l'obiettivo di definire un ulteriore programma di azioni coordinate e integrate che possano confluire in un nuovo "patto per la sicurezza" implementando e rafforzando i programmi che i singoli protagonisti di quel tavolo hanno fin qui definito. Alla positiva accoglienza della proposta avanzata dal Sindaco nella riunione del 24 luglio ha fatto seguito l'istituzione di un tavolo tecnico che è giusto lavori con la necessaria tranquillità, senza farsi dettare o escludere singole soluzioni da improvvisate campagne di stampa. Le proposte del gruppo tecnico saranno sottoposte a valutazioni in ordine a efficacia e fattibilità e a verifiche di consenso con le forme di consultazione dei cittadini e degli organi istituzionali a cui questa Amministrazione è consueta, fino ad una specifica seduta del Consiglio Comunale.