Lettera a Repubblica sul museo Antonioni
29-08-2007 / Punti di vista
Lettera inviata al direttore della Repubblica, Ezio Mauro, dal sindaco Gaetano Sateriale in risposta a un articolo pubblicato lunedì 27 a pagina 38 a firma di Giuseppe Caporale.
Gentile Dr. Mauro,
avevo accolto con molto favore la richiesta di Giuseppe Caporale di tornare sulla vicenda del Museo Antonioni di Ferrara "fuori dalle polemiche" delle settimane scorse. Ho passato un'ora con lui per raccontargli cosa fa la nostra città nel campo culturale e cosa intende fare sul Fondo Antonioni. I dirigenti del settore cultura hanno passato una mattinata con il Sig. Caporale facendogli visitare i depositi, mettendogli a disposizione il materiale, consentendo la pubblicazione di ciò che desiderava pubblicare, in uno spirito di trasparenza e collaborazione. Mi sarei aspettato che il suo giornale esponesse fedelmente anche il nostro punto di vista, accanto a quello del giornalista e recepisse le nostre puntualizzazioni rispetto a una serie di inesattezze pubblicate in precedenza. Invece mi trovo di fronte al solito pezzo confezionato "a prescindere". Le chiedo pertanto di poter precisare quanto segue.
1. Il fondo Antonioni, in possesso del Comune di Ferrara, non giace in una "cantina" (Repubblica del 13 agosto) bensì in un deposito a controllo costante di temperatura, umidità e quantità di luce.
2. Non si tratta di una "donazione" della famiglia (Repubblica del 13 e 15 agosto ) ma di un acquisto per la cifra di 1 miliardo di lire, come da delibera approvata in Consiglio Comunale nel settembre 1997.
3. Una parte di quegli oggetti non sono ancora nel possesso effettivo del Comune, per richiesta della famiglia.
4. Molti oggetti sono regolarmente prestati a quanti ce li richiedono per esposizioni temporanee.
5. Si tratta di un fondo eterogeneo per interesse e valore: accanto agli importanti documenti citati (Repubblica del 27 agosto) figurano anche oggetti personali che potrebbero trovare dignitosa collocazione solo in un progetto di casa-museo, non possibile per indisponibilità della casa del Maestro.
6. Il "Museo Antonioni " di Ferrara, contenente solo i disegni "Le montagne incantate" , è stato chiuso un anno e mezzo fa, come da delibera del gennaio 2005. E non qualche settimana fa (Repubblica del 13 agosto)
7. Un gruppo di tecnici e di appassionati di cinema sta studiando, da allora, un progetto di realizzazione di un nuovo Museo di Antonioni regista.
8. La mia idea è che il fondo Antonioni, possa essere meglio valorizzato se combinato ad altre presenze del cinema a Ferrara e di Ferrara nel cinema (Visconti, Vancini, Quilici, Soldati, Bertolucci, Soldini, e altri). Ma è solo un'idea. Non ho mai detto invece di "non riaprire" il Museo Antonioni (Repubblica del 18 agosto e titolo del 13 agosto)
9. In occasione della Rassegna sui film del Maestro che vorremmo realizzare in autunno, intendiamo esporre al pubblico la parte più interessante del Fondo Antonioni fra i materiali già in nostro possesso.
10. La città di Ferrara è impegnata da anni in ambito culturale con un forte investimento di risorse e professionalità. In settembre inaugureremo (alla presenza del Presidente della Camera) la mostra sulla pittura ferrarese del '400, in ottobre inaugureremo (alla presenza del Capo dello Stato) la sede della Centro Ermitage Italia, frutto di un accordo con il prestigioso Museo Russo (siglato alla presenza del Presidente Putin e del Presidente Prodi). Il Ministro della Cultura ha presieduto la conferenza stampa di presentazione di questo nutrito programma di attività.
Grazie dell'attenzione.
Con stima
Gaetano Sateriale
PS. La lettera è stata inviata lunedì 27 a Repubblica. Nel frattempo Comune di Ferrara e Cineteca di Bologna hanno siglato un accordo per elaborare insieme nelle prossime settimane un progetto di valorizzazione ed esposizione al pubblico delle più importanti opere del "Fondo Antonioni" di proprietà del Comune di Ferrara. Ciò allo scopo di testimoniare il contributo del grande maestro alla storia del cinema e la presenza di Ferrara nella cinematografia del ventesimo secolo. E' la concreta e tangibile conferma della volontà manifestata dal sindaco.