di Raffaele Atti e Aldo Modonesi

Una pacata discussione sulla proposta di regolamento dei phone center, senz'altro utile e possibile dato che il provvedimento ha appena avviato l'iter che porterà alla sua approvazione da parte del Consiglio Comunale, presuppone innanzitutto rispetto reciproco: l'accusa di razzismo e di pratiche di apartheid non pare l'approccio più favorevole al confronto.
Definire requisiti igienico sanitari stringenti per i centri di telefonia è un'esigenza avvertita e necessaria per evitare che strutture inadeguate diffondano nel contesto urbano fenomeni di accentuato disordine e di degrado, come successo fin qui nell'impossibilità di emettere una specifica regolamentazione.
Proprio perché siamo consapevoli che attorno ai centri di telefonia si sviluppa aggregazione ci pare inaccettabile la rassegnazione al fatto che ciò possa avvenire solo nella forma del degrado e l'inerzia amministrativa sarebbe il miglior veicolo per quegli aliti razzisti che noi avvertiamo con preoccupazione e che siamo quotidianamente impegnati a contrastare con un impegno certamente superiore a quello richiesto per emettere comode sentenze.
Sul contenuto specifico delle singole misure c'è come sempre la massima disponibilità alle modifiche e ai cambiamenti che risultino utili a migliorarne l'efficacia.

Raffaele Atti
assessore alla Sicurezza

Aldo Modonesi
assessore alle Attività produttive