Comune di Ferrara

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Sui criteri di smaltimento dei rifiuti urbani

09-05-2008 / Punti di vista

di Alberto Bassi*

Sulla vicenda del termovalorizzatore HERA di via Diana, riteniamo opportune alcune precisazioni, a partire dai criteri con i quali si sono impostate le scelte del Comune.
Siamo partiti a inizio del decennio con tre inceneritori e due discariche in funzione nel territorio comunale. Il fabbisogno di smaltimento soddisfatto era a malapena quello del solo comune. Oggi ci troviamo con un solo inceneritore e la capacità si smaltire sostanzialmente tutti i rifiuti urbani della provincia (approssimativamente, una fila ininterrotta di containers da Ferrara al mare ogni anno), anche grazie ai positivi effetti della raccolta differenziata (poco meno di 30 chilometri di quei containers).
Con la Valutazione di Impatto Ambientale del 2002 e con l'Autorizzazione Integrata Ambientale di qualche settimana fa abbiamo contribuito a definire regole e limiti che hanno visto concordi sia le autorità ambientali (l'ARPA) sia le autorità sanitarie (l'AUSL). Il concetto più rilevante che abbiamo inteso salvaguardare, in coerenza con i precisi impegni che ci siamo assunti con il protocollo condiviso con Provincia, HERA e circoscrizione , è stato il non peggioramento delle ricadute sugli abitati circostanti (le immissioni). Con il consenso degli enti di controllo, abbiamo innanzitutto definito tre restrittivi livelli di limiti alle emissioni (al camino: istantaneo, medio annuo, cumulato annuo), come base di partenza. Abbiamo aggiunto un protocollo di sorveglianza ambientale che controlli, con misure al suolo, la coerenza con le previsioni in modo da disporre di un sistema di garanzie adeguate nel tempo. Su queste premesse, tre considerazioni.
Ciò che conta, quel che determina l'impatto, sono le reali emissioni al camino, valutate da misure metodiche. E' comunque solo con questi valori che si devono verificare le stime, necessariamente fatte a priori, e tentare di trarne indicazioni.
I dati di impianti simili (Granarolo) e le prime misure disponibili per il nostro impianto indicano che le cose possono andare assai meglio delle stime. Abbiamo a tal proposito preso atto con soddisfazione dei risultati delle analisi dei terreni attorno a via Diana e a via Conchetta: l'effetto, anche dopo tanti anni di esercizio, è a malapena visibile, e comparabile con quello generato da altre sorgenti (traffico soprattutto).
Il piano di monitoraggio (di emissioni al camino e di qualità dell'aria al suolo) ci fornirà nei prossimi mesi le indicazioni di dettaglio, tramite le quali saremo in grado di intervenire, se necessario, nella revisione delle autorizzazioni.

responsabile servizio Ambiente del Comune di Ferrara