A proposito di Archivi storici
10-06-2008 / Punti di vista
di Massimo Maisto*
Gli interventi di questi giorni, in relazione all'Archivio storico comunale e a quello di Stato, meritano alcune puntualizzazioni:
- il Comune di Ferrara ha una lunga e consolidata esperienza di collaborazione con l'Amministrazione Statale. Musei, biblioteche e archivi sono stati sempre il campo di una comune e proficua visione cooperativa. Un esempio? Il Polo bibliotecario SBN che vede lavorare insieme oltre 50 biblioteche del Comune, dell'Università, della Provincia, con soddisfazione del pubblico e degli enti coinvolti.
- L'Amministrazione Sateriale ha notoriamente come "Progetto di mandato" la formazione del "Polo delle carte", cioè la concentrazione dei servizi comunali bibliotecari-archivistici nell'area di via Scienze-via Paradiso-via Giuoco del pallone. E' facile individuare nella storica Biblioteca Ariostea il nucleo centrale e organico di un "sistema" di servizi culturali che, dal 2006, si è arricchito dell'Archivio Storico Comunale e che prevede, inoltre, il restauro (in corso) di Casa Minerbi come futura sede dell'Istituto di Studi Rinascimentali e il recupero (avviato) di Casa Niccolini come area di sviluppo ulteriore delle attività dell'Ariostea e dell'Archivio Storico. L'Amministrazione Sateriale sta facendo proprio quello che il prof. Sechi sollecita: concentrare e riunire organicamente fonti letterarie (Ariostea) e documentarie (Archivio Storico), servizi e attività culturali in un'area della città a forte identificazione culturale e civile. A Palazzo Paradiso ebbe sede un tempo l'Università cittadina; accanto oggi vi operano il Dipartimento di Scienze storiche e lo IUSS dell'Università; è la "via delle scienze", un'area altamente simbolica per la Cultura di Ferrara, ove concentrare le fonti storiche della Comunità cittadina, per offrirle al pubblico, a studiosi e a ricercatori. Qui è il progetto - e non altrove - di riunire organicamente, gestire con indirizzo unitario e coerente, collegare in rete tra loro, il patrimonio culturale della città, ricercando al contempo di conseguire economie di spesa e un corretto impiego di risorse umane, finanziarie e strumentali. Questa è la scelta politica dell'Amministrazione cittadina.
- I compiti degli Archivi Storici Comunali e quelli degli Archivi di Stato sono precisamente definiti dalla legislazione statale e regionale. Le riforme istituzionali più recenti hanno ulteriormente delineato i compiti dello Stato centrale (e dunque anche degli Archivi di Stato) e quelli dei Comuni (con i relativi Archivi storici). E' il cosiddetto "principio di sussidiarietà" a valere: lo Stato non faccia quello che devono fare i Comuni e, dunque, ciascuno abbia la sua sfera d'azione, pur mantenendo ferma la collaborazione interistituzionale. Il Comune di Ferrara, pertanto, raccolga e finalmente riunisca i suoi documenti antichi e li conservi in una sua sede, perché sono quelli della Comunità e delle Magistrature cittadine; per converso, L'Archivio di Stato raccolga e conservi i documenti prodotti dagli uffici statali e non quelli che appartengono a altri enti.
- Infine: l'Amministrazione Archivistica Statale - tramite la competente Soprintendenza agli Archivi della Regione E.-R. - ha di recente autorizzato il Comune di Ferrara al recupero dell'antica documentazione che il Comune "depositò" nella seconda metà del Novecento presso l'Archivio di Stato di corso Giovecca. Tra Comune e Ministero per i Beni Culturali non c'è alcuna polemica, anzi c'è evidente intesa. Ci sono stati tavoli di lavoro interistituzionale: c'è chi vi ha partecipato collaborativamente; c'è stato anche qualcuno che - pur invitato proprio per costruire accordi in questo senso - ha sistematicamente disertato il confronto.
*Assessore alle Politiche e Istituzioni culturali del Comune di Ferrara