A proposito di incarichi esterni
02-09-2008 / Punti di vista
di Roberto Finardi
Replica del Direttore generale Roberto Finardi all'editoriale del Carlino Ferrara di domenica 31 agosto
Egregio Direttore,
leggo il Suo intervento di domenica 31 agosto e pur non amando polemizzare con la stampa mi vedo costretto ad alcune precisazioni.
Se legge bene la circolare, di cui riporto per Sua comodità lo stralcio(*), potrà constatare che l'intento di porre mano alla disciplina per l'affidamento di incarichi esterni nasce principalmente dall'esigenza di avere uno strumento regolamentare più efficace in grado di gestire una attività che è prevista dall'ordinamento ma che deve essere necessariamente e saldamente monitorata da ogni amministrazione.
L'attuale regolamento comunale che risale al luglio 2001 pur disciplinando correttamente la materia richiede, come molti strumenti di gestione, alcune integrazioni che lo rendano più adeguato al contesto.
Questo abbiamo fatto con una integrazione del Regolamento che rinforza gli aspetti legati ai profili di incompatibilità degli incarichi, aggiorna l'elenco delle attività che non richiedono preventiva autorizzazione, attribuiscono all'amministrazione comunale strumenti di verifica e controllo più incisivi.
Tenuto conto delle integrazioni apportate ci è parso quindi fosse opportuna prevedere una norma transitoria di prima applicazione che consenta di riesaminare tutte le autorizzazioni già in essere che, in quanto ne ricorrano le condizioni e l'interesse, saranno nuovamente rilasciate in base al nuovo Regolamento.
La circolare si limita quindi ad anticipare questa iniziativa che prenderà corpo, esperite le procedure necessarie (tra cui il confronto con le OO.SS.), con il mese di ottobre, senza alcuna demonizzazione di sorta se non esprimendo preoccupazione e fornendo indicazioni su quello che rappresenta il vero problema e cioè le "collaborazioni esterne" non autorizzabili.
Non capisco quindi il clamore per il rilascio di una autorizzazione del tutto legittima che al pari delle altre sarà oggetto di riesame non appena il nuovo regolamento entrerà in vigore, o meglio, lo capisco sin troppo bene se leggo le Sue affermazioni nel contesto dell'articolo in cui vengono richieste le mie dimissioni.
Si tratta nel merito dell'autorizzazione a svolgere, fuori dall'orario di lavoro, una attività (funzioni di segreteria) a carattere transitorio che serve a sostenere questa fase di start up della Fondazione Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah che ancora non dispone di personale proprio.
Spiace constatare che un giornale così attento alle vicende dell'amministrazione non si sia sottratto alla tentazione di delegittimare iniziative ispirate a recuperare efficienza e produttività attraverso un più rigoroso rispetto delle regole, strumentalizzando un atto del tutto legittimo adottato nel pieno rispetto dell'ordinamento.
Ingenuamente non avevo messo in conto attacchi personali, però non mi meraviglio e continuerò serenamente con impegno a fare il mio lavoro.
Sono certo che placate le polemiche agostane sarà possibile ritrovare la razionalità necessaria per condividere con i lavoratori e le OO.SS. un impegno comune a migliorare la qualità del nostro lavoro al servizio della comunità che è l'unico vero obiettivo di queste iniziative.
Grazie per l'attenzione.
(*) "
.Si ribadisce l'esigenza del rigoroso rispetto dell'esclusività del rapporto del pubblico dipendente che pertanto non può esercitare altre attività lavorative esterne se non autorizzato e a determinate condizioni.
E' tal fine in corso di adozione una integrazione sostanziosa del regolamento che disciplina la materia.
La sua entrata in vigore prevista per il mese di ottobre presuppone la progressiva decadenza di tutte le autorizzazioni sino ad ora concesse che dovranno essere rilasciate (qualora ne permanga l'interesse e ne ricorrano le condizioni) in base alle nuove disposizioni.
Sarà inoltre rafforzata l'attività di verifica e controllo sulla rispondenza delle autorizzazioni concesse all'attività esterna effettivamente svolta con una maggiore attenzione ai temi della compatibilità ed all'assenza di confitti di interesse
".