Piena solidarietà al Corpo di Polizia municipale
08-10-2008 / Punti di vista
* di Raffaele Atti
Sconcerta che un Consigliere comunale (quand'anche di opposizione) si cimenti nella costituzione di un'"Associazione delle vittime della Polizia municipale di Ferrara" come annunciato oggi sulla stampa locale e, ricordando che "associazioni di parenti delle vittime" si registrano finora per quelle della strada e per quelle di stragi, si coglie l'enorme aberrazione dell'iniziativa.
Identificare come "vittima" chi è colpito da sanzioni dagli appartenenti al Corpo di P.M. significa sottintendere che la sanzione è iniqua (sempre) e che il comportamento è vessatorio (sempre), e dunque legittimare la reazione rissosa a cui si abbandonano pochi, ma sempre più numerosi cittadini, che pensano che le regole vadano rispettate solo dagli altri.
Quando un esponente istituzionale fa credere che esista un tale rilievo da rendere necessaria un'azione di tutela collettiva quale la creazione di un'"associazione", oltre a distorcere gravemente i dati della realtà, come più volte dimostrato ad esempio in materia di valore procapite della sanzioni elevate in rapporto alle altre città capoluogo, produce una fortissima deleggittimazione del lavoro della P.M., lede la dignità professionale dei suoi operatori e porta un ulteriore contributo a quel processo di erosione della coesione sociale nel quale si è specializzata la destra italiana non solo locale.
Non si deve quindi sottovalutare la gravità dell'aggressione che è in atto verso la Polizia municipale di Ferrara e delle sue potenziali conseguenze, né annoverare l'iniziativa come l'ennesima goliardata di un Consigliere comunale specializzato in un metodico esibizionismo eversivo della correttezza istituzionale. Qui c'è un salto di qualità di una strategia politica che mira a sollecitare, per cavalcarli, i peggiori istinti.
Come poi tutto questo venga conciliato con l'asfissiante richiesta di misure per la sicurezza da parte dei consiglieri della destra è davvero difficile da capire, come se alla base della sicurezza non ci fosse innanzitutto il rispetto della legalità e delle istituzioni.
Per questo chi ha responsabilità istituzionali non solo nel governo cittadino dovrebbe sentire la necessità di dare segnali chiari di isolamento di questo comportamento e di coesione delle istituzioni impegnate nel campo largo della sicurezza urbana intesa come tutela della legalità e promozione delle condizioni di una "civile e ordinata convivenza".
Per parte nostra esprimiamo piena solidarietà agli operatori del Corpo di P.M., pieno apprezzamento del loro quotidiano impegno, da oggi certamente più difficile, nella certezza che non subiranno nessun tentativo di intimidazione.
*Assessore comunale alla Sicurezza pubblica e alla Polizia municipale