Comune di Ferrara

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La nostra qualità ambientale

16-10-2008 / Punti di vista

di Mascia Morsucci

In merito alla valutazione sul XV Rapporto sulla qualità ambientale dei comuni capoluogo di provincia, Ecosistema Urbano 2009 e sulla "posizione" della nostra città ritengo opportuno sottolineare alcune questioni.
L'annuale ricerca, stilata da Legambiente e dall'Istituto di Ricerche Ambiente Italia, realizzata con la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore, ha subito un profondo restyling nella scorsa edizione: sono stati valutati in maniera differente una serie di parametri (in particolare la qualità dell'aria e il trasporto pubblico hanno assunto un peso superiore nella stesura della classifica finale), generando così una modifica profonda della struttura dei 27 indicatori rispetto agli anni precedenti:cosa che ha comportato la "caduta" nella classifica al 27° posto registrata nel 2007 per la nostra città.
Ma già dal rapporto di quest'anno cogliamo una sensibile ripresa: Ferrara si posiziona al 19° posto (quarta in Regione, dopo Parma, Ravenna e Bologna), in uno scenario nazionale che vede fortunatamente crescere la media complessiva dei 103 comuni capoluogo. Questo a sottolineare il fatto che, seppur troppo poco sostenute a livello nazionale, le amministrazioni locali non si sottraggono al loro ruolo di promotori di uno sviluppo urbano sostenibile.
Per quanto riguarda la nostra città, date per assodate alcune scelte virtuose premianti, come l'estensione della Ztl, la quantità di verde urbano fruibile (23,48 metri quadrati per abitante) e la superficie di aree verdi sul totale della superficie comunale (che ci colloca al quarto posto), vorrei focalizzare l'attenzione sui dati più critici che indubbiamente ci sono e che si ripetono da diversi anni.
Per esprimere un giudizio complessivo è però doveroso leggerli affiancandoli alle misure poste in essere dall'Amministrazione Comunale per modificarli positivamente.
Per essere concreti: i "consumi" di energia, di acqua e un'elevata produzione di rifiuti procapite dei ferraresi richiedono sia interventi continuativi di informazione, al fine di promuovere comportamenti maggiormente virtuosi, dall'acquisto consapevole di prodotti che possano essere riusati e infine riciclati, alla promozione del cambiamento radicale della percezione della qualità dell'acqua di rete, all'utilizzo di semplici dispositivi per la riduzione dei consumi energetici e di acqua. Ma anche interventi strutturali di pianificazione: per ridurre i consumi energetici dei cittadini ferraresi,(i consumi di energia elettrica vedono Ferrara al 92° in Italia con 1288 chilowatt all'ora per abitante all'anno) è necessario imtervenire sulla riqualificazione edilizia! Il consiglio comunale ha già approvato il documento degli obiettivi del nuovo RUE, che amplia gli strumenti già presenti dal 2006 (azioni concrete messe in campo da due anni, non soltanto proclami) nel Regolamento vigente in tema di efficientamento del comportamento energetico degli edifici. Le abitazioni esistenti hanno consumi molto alti (dai 160 ai 220 ed oltre kWh/m2 anno); per questo si prevedono soglie minime di efficienza energetica sia per le nuove costruzioni sia per le ristrutturazioni. Sono anche queste scelte che permettono di ottenere la terza posizione nazionale per quanto riguarda l'indicatore "Politiche Energetiche"attivate.
Altro dato in cui Ferrara pecca è la produzione pro-capite di rifiuti con quasi 700 chili per abitante all'anno. Se confrontato con il dato dello scorso anno, notiamo però un fatto: la produzione totale di rifiuti per la nostra città è diminuita (nel 2007 risultavano prodotti dai cittadini ferrarese 720 kg a testa all'anno), contrariamente a quanto succede a livello nazionale.
Se poi ragioniamo anche sul fatto che si è registrato un aumento della raccolta differenziata di tre punti percentuali, dovuto al potenziamento del sistema di gestione integrato sia tramite la realizzazione della nuova stazione ecologica sia tramite la implementazione del servizio nel territorio comunale, possiamo vedere che si sta procedendo sulla strada individuata dal Piano provinciale di gestione dei rifiuti: la minimizzazione della produzione e l'invio a recupero, prima di tutto.
E' noto che il regime di assimilibilità adottata nel nostro territorio comporta un quantitativo di rifiuti gestiti dal sistema pubblico decisamente superiore alle realtà che hanno fatto scelte diverse. Mi sembra però doveroso qui difendere questa scelta (fintanto che la normativa nazionale ce lo permetterà), per garantire una maggiore "controllabilità" pubblica dei flussi di rifiuti.
Per quanto riguarda le politiche di tutela e salvaguardia della risorsa idrica, se da un alto assistiamo a una riduzione dei consumi procapite e ad una riduzione della percentuale delle perdite, riteniamo necessario fare di più e concentrare gli investimenti per eliminare quegli sprechi, che si ritengono davvero inaccettabili.
Insomma, una fotografia fra luci e ombre che dimostra come si stia comunque procedendo per fare i necessari passi in avanti per diventare un po' più "verdi".

Mascia Morsucci - assessore all'Ambiente del comune di Ferrara