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Sulla vicenda della fermata nell'area invalidi

12-12-2008 / Punti di vista

nota del Comandante della Polizia Municipale

Nella cronaca di Ferrara del Resto del Carlino di domenica 7 dicembre 2008, riservando ben due pagine del fascicolo locale, e addirittura con locandine in tutta la città e ulteriori varie sottolineature dell'8 dicembre, è stato dato amplissimo risalto ad un fatto, che l'articolista Stefano Lolli e il suo informatore, casuale e del tutto anonimo cittadino, hanno elevato al rango di scoop giornalistico contro la Polizia Municipale. Il tutto, in modo profondamente irrituale e anomalo, senza nemmeno chiedere la benché minima spiegazione al nostro Comando.
Peccato che tutto l'articolo e le successive immancabili sentenze e addirittura evocazioni di "castighi", nei confronti dei due operatori "incriminati", siano basati sul nulla proprio in base al citatissimo (a totale sproposito) Codice della Strada. Infatti nella loro foga scandalistica, l'articolista Lolli e il suo casuale e del tutto anonimo cittadino interlocutore, hanno dimenticato una cosa elementare per chi conosce e applica il codice della strada, cioè che la semplice fermata non è vietata in numerosi casi, ivi compreso quello descritto, mentre ne è vietata e sanzionata la sosta: "...la fermata non è vietata nelle aree invalidi, così come nelle aree bus, taxi e passi carrai (l'art.158 c2 C.d.S ne vieta infatti la sosta.)".
In realtà il Codice della Strada distingue da sempre e necessariamente la sosta (abbandono del veicolo senza possibilità d'intervento immediato), dalla fermata.
Le foto pubblicate (e i dettagliati e assai circostanziati rapporti di servizio), dimostrano in modo inequivocabile che uno dei due operatori della Polizia Municipale era in macchina al posto di guida, quindi chiaramente in situazione di "fermata", pronto in ogni caso a spostare il veicolo, senza arrecare cioè alcuna limitazione a chicchessia. Detta brevissima fermata, tra l'altro, avveniva non in area genericamente riservata, ma in corrispondenza di area personalizzata riservata a specifico e unico intestatario di contrassegno invalidi.
Circa il preciso riconoscimento del secondo operatore, descritto dallo stesso articolista del quotidiano "Il Resto del Carlino" nella edizione di Ferrara del 08-12-2008, il quale si affretta ad escludere ogni eventuale dubbio di appostamento più o meno malizioso od organizzato, è di tutta evidenza, per quanto riguarda il nostro convincimento, la scarsa credibilità del fortuito contesto, né tanto meno la casualità di "un cittadino" intervenuto nella ripresa fotografica dei fatti. A semplice e inquietante riprova di quanto da noi affermato, basti segnalare il fatto che l'operatore descritto, è un ufficiale addetto, tra l'altro, ad una delicatissima attività effettivamente comprendente il contenzioso amministrativo, come puntualmente descritto, ma conosciuto in tale ruolo operativo da ben pochi tra i non addetti ai lavori, e tanto meno da assai improbabili "casuali" cittadini transitanti.
Ciò non di meno sono in questi giorni oggetto di attenta e risoluta valutazione legale gli effetti e i possibili danni provocati dal distorto commento firmato, sia nei confronti dell'ufficiale ingiustamente e pesantemente additato, che nei confronti dell'importante Ufficio e dell'attività da questi a tutt'oggi adempiuta a nome e per conto del Comando e dell'Amministrazione. Non saranno più tollerate forme alcune di dileggio o diffamazione, particolarmente quando basate sulla più totale ed evidente mancanza di fondamento, come certamente in questo caso avvenuto.
Una cosa è criticare, tutt'altra è delegittimare o peggio pubblicamente e del tutto arbitrariamente pretendere e a gran voce il "castigo" per inesistenti sanzioni. Giudici ed esecutori di sentenze in un sol colpo, con quale accuratezza è di tutta, tristissima evidenza.
Ciò detto, non è possibile rinunciare a segnalare, con profonda amarezza e allarme, un disagio verso un fenomeno tutto e solo locale, ma sempre più montante, quello che consente a poche persone, pressoché immancabilmente per rancorose motivazioni personali a noi ben note, di utilizzare enormi spazi di informazione e dibattito per organizzare un linciaggio continuato, senza che chi questo linciaggio subisce, noi della Municipale, possa disporre nulla più di qualche tardiva e pressoché invisibile rettifica. Speriamo che almeno in questo eclatante caso non si abbia a ripetere la tipica, odiosa disparità di trattamento troppo spesso subita, anche rappresentata da eventuali tagli all'integrità di questa replica, piuttosto che da provvidi, ovviamente avversi e immediati contraddittori (proprio ciò che a noi è stato totalmente e assai poco correttamente negato).

Il Comandante della Polizia Municipale
Carlo Di Palma