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Costo fisso e costo pasto nella refezione scolastica

01-12-2009 / Punti di vista

di Giovanna Cuccuru *

Al Direttore de La Nuova Ferrara

In relazione ad una lettera (senza firma) recentemente pubblicata dal quotidiano La Nuova Ferrara, riguardante l'applicazione del costo fisso in aggiunta alla quota pasto nella refezione scolastica comunale, si desidera chiarire che le tariffe della refezione scolastica comunale sono definite in base al valore ISEE dichiarato da ogni famiglia e si compongono di 2 elementi: costo fisso e costo pasto. Questa distinzione è stata introdotta a partire da settembre 2006 (con delibera del Consiglio Comunale n. 24/30701/2006), peraltro seguendo le richieste di numerosi genitori di utenti del servizio di refezione scolastica. In precedenza (cioè fino al giugno 2006) era previsto il pagamento di una unica retta mensile, da calcolarsi in base al numero dei pasti consumati settimanalmente (da 1 a 5). Era prevista la riduzione del 50% della tariffa nel caso in cui lo studente fruisse di un numero di pasti uguale o inferiore al 50% di quelli previsti, mentre era prevista la riduzione del 100% della tariffa in caso di assenza giustificata dal servizio di Refezione Scolastica per un intero mese. Il nuovo meccanismo ha introdotto la distinzione fra il costo reale sostenuto dalla Amministrazione Comunale per la attivazione del servizio (costo fisso), che ogni utente ora paga indipendentemente dalla fruizione del pasto, e il costo di ogni pasto fruito da ogni utente (costo pasto), che va dal minimo dell'esonero al massimo dato dal costo per ogni pasto fornito che l'Amministrazione Comunale paga alla ditta vincitrice dell'appalto del servizio di refezione scolastica. Entrambe queste quote sono definite in base al valore ISEE dichiarato da ogni famiglia. Inizialmente erano previste 13 fasce di valore ISEE, da settembre 2009 sono state portate a 16 per garantire maggiore progressività e, quindi, maggiore equità. Il costo fisso è definito in base alle spese realmente sostenute dalla Amministrazione Comunale per attivare il servizio e comprende le spese per il personale, per il controllo qualità, per acquisto di beni e servizi, per manutenzione ordinaria. Con il nuovo meccanismo l'utente paga sempre il costo fisso e paga solo i pasti che consuma realmente, mentre in precedenza la retta mensile si pagava indipendentemente dal numero di pasti consumati, tranne nei casi di fruizione inferiore al 50% o di non fruizione totale. Peraltro da Regolamento il costo fisso in via forfettaria non viene pagato per il mese di Giugno ed è ridotto del 50% per i mesi di settembre e dicembre. E' evidente che per le famiglie questa operazione non ha comportato aumento reale di spesa, ma al contrario introduce maggiore chiarezza (si pagano effettivamente solo i pasti che si consumano realmente) ed anche un reale beneficio (ci sono diminuzioni di retta anche nei caso di assenza solo di qualche giorno nel mese, che sono i casi più frequenti). E' pertanto non corretto concettualmente e concretamente affermare che la quota fissa è una parte di retta che si aggiunge alla quota pasto, in quanto si tratta in realtà di un diverso meccanismo di calcolo della retta, che di fatto agevola le famiglie in ogni caso di mancata frequenza scolastica e quindi di mancata fruizione del pasto.

* presidente Istituzione dei Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie