Contaminazione suoli e acque: cifre a confronto
31-10-2009 / Punti di vista
di Rossella Zadro *
A margine delle notizie e delle discussioni riportate in questi giorni anche dalla stampa locale sui temi della contaminazione dei suoli e delle acque sotterranee, è preoccupante constatare che mancano "le cifre" del fenomeno a livello nazionale. Non è ancora possibile reperire informazioni aggregate affidabili su quanti procedimenti siano attivi e sulla gravità degli inquinamenti. Le stime globali su cui si registra il consenso degli addetti ai lavori più informati, se ne è discusso a fondo al Salone sulle Bonifiche svoltosi a fine settembre nella sede di Ferrara Fiere, indicano che su meno dell'1% dei siti a livello nazionale è stato concluso l'iter del procedimento. La situazione ferrarese appare da questo punto di vista più confortante, anche considerando che da alcuni anni tutti i processi di trasformazione dei territorio sono rigorosamente preceduti (non seguiti) da indagini del sottosuolo. Gli inquinamenti più rilevanti per intensità o estensione sono anche stati valutati rispetto alla qualità delle risorse che la città usa per l'approvvigionamento potabile. I pozzi di HERA, situati nell'alveo del Po, sono collocati "a monte" dell'alimentazione idrica della falda principale, e non sono quindi soggetti a quanto accade "a valle", cioè nel resto del territorio.
Procedimenti di bonifica nella città di Ferrara
TIPOLOGIA AZIONI: COMPETENZA AMM.COMUNALE - COMPETENZA AMM.PROVINCIALE - TOTALE
Siti con procedimento iniziato: 11 (Comune) - 7 (Provincia) - tot. 18
Siti con operazioni di bonifica in corso: 2 - 9 - tot. 11
nota: lo stabilimento multisocietario (ex petrolchimico) è contato una sola volta
Siti con bonifica conclusa o rivelatasi non necessaria: 22 - 6 - tot. 28
TOTALE AZIONI 57 [35 competenza Comune, 22 competenza Provincia]
Se per il territorio ferrarese la pressione delle passate attività umane e produttive ancora oggi rappresenta una criticità non del tutto risolta, non si può certo affermare che la problematica non sia stata oggetto di impegno attenzione e investimenti, tanto più che la percentuale di iter conclusi riguarda circa la metà del totale delle azioni intraprese e che sull'altra metà insistono procedimenti già attivati, così come vuole il decreto legislativo 152/2006, meglio conosciuto come "Testo Unico Ambientale". La riqualificazione di un sito inquinato deve diventare una occasione di risistemazione territoriale, secondo regole, principi, esigenze del territorio, di chi lo abita e patrimonio per le generazioni future. La consapevolezza che l'inquinamento del suolo e delle acque sotterranee alimenti la percezione di minaccia per la salute da parte dei cittadini, fa si che questa amministrazione abbia già posto tra le proprie priorità lo studio e la eventuale bonifica di quelle aree che dovessero rivelare il superamento dei parametri stabiliti dalle leggi vigenti. A breve sarà anche operativo un accordo con l'Istituto Superiore di Sanità al fine di avere un supporto autorevole nelle valutazioni e nelle scelte da effettuare sul nostro territorio.
Nulla viene trascurato e tutto in totale trasparenza, per percorrere, con a fianco i cittadini, l'iter a cui sono chiamati a partecipare più enti, spesso tortuoso e pertanto con tempi che si allungano oltre il previsto, dei processi di bonifica. L'amministrazione è presente e impegnata. Le indagini sulle città sostenibili pubblicate ad agosto, quella dell'Istat, e pochi giorni fa, quella di Legambiente, mettono in evidenza Ferrara per le sue azioni di "partecipazione ambientale", al 7 posto su 103 città analizzate.
* assessore all'Ambiente del Comune di Ferrara