Precisazioni sull'articolo 'Dodicimila tonnellate di pneumatici da smaltire'
13-08-2009 / Punti di vista
di Rossella Zadro *
Gentile direttore, il 10 agosto scorso è apparso su "la Nuova Ferrara" un articolo sui pneumatici accumulati in un'area di via Ca' Rossa di proprietà dell'Imm.re Marconi. Nulla da dire sulla qualità e correttezza dell'articolo che, tuttavia, richiede alcune precisazioni. In primo luogo non si tratta di inquinamento ma di abbandono di rifiuti su area privata. Se si fosse trattato di inquinamento il Comune avrebbe adottato un altro tipo di ordinanza per la bonifica del sito, che prevede anche l'intervento diretto dell'amministrazione nel caso non sia possibile farlo effettuare dai responsabili o dai proprietari.
Trattandosi invece di rifiuti il Comune poteva solo adottare l'ordinanza di rimozione dei medesimi a carico del proprietario, ritenendolo corresponsabile in quanto aveva affittato l'area (riservandosi poteri di controllo che non ha esercitato) ad altra ditta sapendo che l'attività prevedeva l'accumulo di copertoni. Il Tar ha accolto il ricorso della proprietà e annullato l'ordinanza.
Riteniamo possibile che il Consiglio di Stato modifichi tale sentenza in quanto esistono precedenti di giurisprudenza favorevoli all'impostazione del Comune. Attualmente, essendo stata annullata l'ordinanza, il Comune non ha la possibilità di portarla ad esecuzione rimuovendo e smaltendo direttamente il materiale in via sostitutiva. Il materiale si trova su area privata che non costituisce neppure discarica.
L'attenzione nostra va comunque nella direzione della valutazione di eventuali problemi di sicurezza o di igiene e nella adozione di congrui provvedimenti a breve, pur restando il materiale nella disponibilità della proprietà e della procedura fallimentare della ditta locataria. Le problematiche ambientali e giuridiche sono state approfondite dal Servizio Ambiente, nonché dal Servizio Affari legali del Comune.
Sono inoltre in corso contatti con la proprietà per capire quale collaborazione sia possibile per risolvere il problema. Tutto ciò fermo restando che si tratta di materiale su area privata, accumulato dall'affittuario cui la proprietà l'aveva locata per un'attività economica stipulandone il relativo canone. Pertanto il Comune deve valutare attentamente, anche sulla base di quanto giudicherà il Consiglio di Stato, se sia possibile spendere denaro pubblico per liberare dai rifiuti un'area privata.
Rossella Zadro
* Assessore comunale all'Ambiente