Nuove strutture commerciali e 'cementificazione'
09-04-2010 / Punti di vista
di Tiziano Tagliani *
E' difficile rispondere ai contenuti ed ai toni distorsivi dell'intervento del Capogruppo PPF sul RdC dell'8/04/10 dal titolo "la giunta prepara la colata di cemento, 18.000 metri quadrati
" , senza incorrere nel rischio, da un lato di usare gli stessi toni, dall'altro di usare un linguaggio troppo tecnico a discapito della chiarezza. Siccome, però, ritengo importante che il dibattito sui temi del territorio mantenga i toni del confronto tra soggetti che hanno visioni diverse, magari contrastanti, ma ognuno dei quali dia per scontata la buona fede dell'altro, proverò a farlo anche in questo caso, cercando di essere più chiaro possibile. I 18.000 mq di cui si parla sono in realtà stati previsti da un piano regolatore approvato 15 anni fa, progettati in piani particolareggiati già approvati dal Consiglio comunale, molti già realizzati, nel senso che esistono già le strade, i parcheggi, i lotti su cui costruire gli edifici ( ad esempio in zona Bennet, in zona Mercatone, in via Comacchio), in altri casi esistono già da tempo, o sono in corso di costruzione addirittura gli stessi edifici. Giusto per riportare il confronto o anche il dissenso, sul piano corretto, va dunque precisato che la delibera assunta dal Consiglio attribuisce a quelle aree o a quegli edifici la possibilità di esercitare l'attività commerciale già prevista o, in qualche caso già esistente negli stessi.
Appare allora evidente che la delibera non esprime nessuna volontà cementificatrice dell'Amministrazione ma, molto più semplicemente la volontà, questa si, di chiudere un percorso avviato da precedenti amministrazioni, sulla base del quale alcuni soggetti hanno maturato diritti ed aspettative su cui hanno investito. Del resto se pianificare ha un senso, e noi crediamo di si, questo senso assume la propria compiutezza nel momento in cui la pianificazione si attua; ovvero, nel momento in cui ciò che gli strumenti urbanistici approvati dal Consiglio comunale anni or sono hanno previsto, si traduce in strade, edifici, negozi, parcheggi, aree verdi, ecc.
Quanto alle problematiche più generali del settore commerciale, i prossimi appuntamenti in cui il Consiglio verrà chiamato a discutere dei nuovi strumenti di pianificazione (RUE, POC e relativa pianificazione di settore) saranno l'occasione per mettere a confronto le diverse strategie che le forze politiche metteranno in campo con l'obiettivo, sono certo, comune, di garantire un ruolo importante al settore del commercio nell'economia e nella qualità della vita della nostra città. Per raggiungerlo occorre puntare ad un assetto equilibrato della rete che tenga conto del ruolo dei negozi di vicinato, della specificità del nostro centro storico, della necessità di mantenere e rafforzare l'identità dei piccoli centri, delle esigenze dei consumatori.
* sindaco di Ferrara