Sulle nuove strutture commerciali e 'l'atto dovuto'
12-04-2010 / Punti di vista
di Valentino Tavolazzi *
Ringrazio il sindaco per la sua replica sui 18 mila metri quadrati di nuove autorizzazioni commerciali, decise dal Pd e dalla maggioranza, in accordo con il Pdl. Sinceramente, e senza polemica, avrei preferito da parte sua un contributo di merito sulla pesante situazione del commercio in città e sullo squilibrio esistente tra l'offerta di centri commerciali, ipermercati, supermercati e quella dei negozi di vicinato, del centro storico, dei piccoli centri. La tesi che sostiene il sindaco "dell'atto dovuto", non chiarisce le motivazioni di suddetto squilibrio, che non cade dal cielo, ma è al contrario il risultato di scelte compiute dalla maggioranza (la sua) che governa da sempre la città. Né i suoi argomenti spiegano per quale motivo scelte fatte quindici anni fa, solo ora si concretizzano, con le autorizzazioni commerciali incriminate, e non invece nelle precedenti amministrazioni, delle quali Tagliani ha fatto parte come vice sindaco. La delibera di cui si discute era pronta anche per il consiglio precedente, ma fu ritirata da Sateriale. Che senso ha parlare ora di pianificazione del territorio se non bastano 15 anni per realizzare quanto deciso da chi governa, oltretutto in un contesto economico e sociale radicalmente diverso da quello originario?
Credo sia arduo per il sindaco sfumare, agli occhi dei lettori, la discrezionalità della decisione presa, se non altro perché l'esistenza di lotti, parcheggi e strade non obbliga certo ad autorizzare centri commerciali e supermercati, se la collettività non ne ha bisogno. Si può sempre fare qualcos'altro. E non esistono studi della giunta o della maggioranza, pur proposti dalla legge per le grandi strutture e formalmente richiesti da Ppf al presidente del consiglio, che dimostrino l'opportunità a Ferrara di ampliare l'offerta commerciale, come è stato fatto.
Quanto al tema dei diritti acquisiti dai privati, proposto da Tagliani, esso ci lascia alquanto perplessi.
La licenza di 1500 metri nell'ex Tre Stelle, oggi vuoto, di fatto rimedia alla circostanza che la precedente attività si è spostata nell'ex Coop Est Doro, rimasta vuota per anni, dopo l'apertura del supermercato di via Modena. La licenza di 2500 più 2500 a Zerbonata, nella zona Mercatone, non mi pare segua una convenzione urbanistica già firmata (Tagliani avrà modo di confermare o smentire). I 1500 metri di Foro Boario sono su un'area del Comune ancora da vendere. Si può fare qualcos'altro. I fabbricati Tresor (2500 metri vicino al Bennet), Porta Ferrara (1500 metri vicino Conad), 1500 in Foro Boario, 5000 metri Zerbonata vicino al Mercatone, devono ancora essere costruiti!
Ci sembra che i paraventi delle scelte compiute dai suoi predecessori (ma la maggioranza è sempre quella!) e degli atti dovuti, utilizzati dal sindaco in più occasioni (Area ex Camilli, Cona/Sant'Anna, persino con i contratti di servizio Hera, dove il predecessore è lui stesso), non possa durare a lungo, pena il mancato avvio di quel cambiamento da lui promesso e tuttora atteso.
* - consigliere comunale Ppf