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Sui calcoli dello Pfoa nell'acqua potabile e il Pd

26-04-2010 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Replico all'ultimo scritto prodotto dalla coppia di consiglieri del Pd Tafuro e Portaluppi, per rispetto ai lettori di questo giornale online. Il duo, che manifesta evidenti problemi di lettura, ha rivelato ciò che già era scritto nel mio intervento sulla pericolosità per la salute del Pfoa e sull'esistenza di un valore limite di soglia, anche in Italia, contrariamente a quanto finora sostenuto da Pd e suoi satelliti. La rivelazione riguarderebbe il fatto che suddetto limite si riferisca alla concentrazione di Pfoa in aria e non in acqua.
Uno sforzo encomiabile quello prodotto dalla coppia di consiglieri Pd, se il lettore comune non avesse compreso il significato della locuzione "sostanze aero disperse" contenuta nel mio intervento intitolato "Pfoa e salvaguardia del fiume Po", in cui si legge: "Va precisato che il valore limite di soglia indica, per ognuna delle sostanze elencate, le concentrazioni delle sostanze aero disperse, al di sotto delle quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori possa rimanere esposta ripetutamente, giorno dopo giorno, senza effetti negativi per la salute."
Il distratto duo del Pd ha trascurato inoltre il fatto che l'American Conference of Governmental Industrial Hygienists (A.C.G.I.H.) degli Stati Uniti d'America e Federchimica, nella sua pubblicazione 2003 "Valori limite di soglia e indici biologici di esposizione per i rischi derivanti da agenti chimici, negli ambienti di lavoro", abbiano accertato e reso noto ad industria e sindacati dei lavoratori, che il Pfoa viene assorbito anche per contatto cutaneo e che l'acqua è un ottimo veicolo. Dunque i complessi e sudati calcoli offerti dal duo del Pd, tesi a comparare i diversi assorbimenti derivanti dalla respirazione e dall'assunzione di acqua, sono del tutto estranei alla finalità del mio intervento, teso a raccomandare un monitoraggio continuo e frequente del Pfoa, peraltro ribadito da Asl e Ato in commissione consigliare, e che non è mai stato fatto. Rimane la vergogna del Pd per non aver mai mosso un dito in Comune, Provincia e Regione, e per non averli mai attivati nei confronti delle istituzioni locali, responsabili del controllo degli scarichi nel Po a monte di Ferrara, quando da decenni si conoscono nomi e cognomi di chi liberamente scarica nel fiume sostanze altamente nocive per la salute come il Pfoa! Si preferisce invece organizzare convegni passerella sulla qualità dell'acqua del Po (come quello di lunedì prossimo), in un clima di "vogliamoci tanto bene" tra controllati e controllori, istituzionali e non. Ppf chiede che sindaco, presidente della provincia, deputati e senatori ferraresi, si attivino per indurre la Regione Emilia Romagna ad assumere iniziative forti per la salvaguardia del Po, nei confronti di Piemonte, Lombardia e Governo.

* - consigliere comunale Ppf