La gestione dell'acqua per il Ppf e per il Pd
17-05-2010 / Punti di vista
di Valentino Tavolazzi *
Con riferimento all'articolo pubblicato oggi dal Carlino, intitolato "Tagliani paga il suo debito all'Italia dei Valori" nel quale si legge "Dal Partito Democratico, per ora, solo una sottolineatura sottile; oggi Progetto per Ferrara sostiene a spada tratta il referendum del Comitato Acqua Pubblica, di contrasto alla privatizzazione. Nel programma elettorale delle amministrative, però, la lista civica proponeva 'la competizione tra soggetti pubblici e privati nell'affidamento dei servizi', senza fare distinguo per quello idrico. Anche se la 'governance' avrebbe dovuto essere lasciata in mano al Comune", si chiede cortesemente la pubblicazione della seguente replica.
Il programma Ppf pubblicato nel sito www.progettoperferrara.org è necessariamente una sintesi della visione politica del nostro movimento. Il documento integrale allegato recita infatti: "Acqua bene comune, no a privatizzazione, stop alle perdite acquedotti."
Ppf aveva poi chiaramente dichiarato in campagna elettorale la propria posizione a favore dell'acqua pubblica. Lo aveva fatto nel pieghevole allegato, spedito prima delle elezioni a tutte le famiglie ferraresi, e nel corso dell'incontro con i candidati sindaci organizzato dal Comitato per l'acqua pubblica il 3.6.09 presso la sala San Francesco.
In quell'occasione (il coordinatore Davide Scaglianti conserva certamente il file excel proiettato da Marzia Marchi, contenente le risposte dei candidati) Valentino Tavolazzi, candidato Ppf, ribadì la netta posizione a favore dell'acqua quale bene comune privo di rilevanza economica, e della gestione pubblica del ciclo idrico integrato. Se non ricordo male Tiziano Tagliani e Giorgio Dragotto cantarono all'unisono a favore della sua privatizzazione.
Infine nello statuto di Ppf si legge "L'Associazione ritiene che i beni comuni (acqua, energia, parte del territorio) siano di proprietà collettiva e che il cittadino, da cliente, torni ad essere utente."
Come era già successo nel caso dei contratti di servizio Hera, attribuiti dal Pd al sottoscritto (che li aveva contestati), invece che all'allora vice sindaco Tiziano Tagliani (che li aveva gestiti con Chiarini e firmati), il partitone viene di nuovo colto nel tentativo di far circolare menzogne al fine di supplire alla carenza di idee e progetti.
* - consigliere comunale Ppf