Servizi a domanda individuale: sull'intervento della consigliera Corazzari
27-05-2010 / Punti di vista
di Valentino Tavolazzi *
Diversamente dalla consigliera del Pd Cristina Corazzari, mi astengo da valutazioni sui suoi desideri (ha scritto: "Forse il consigliere Tavolazzi vorrebbe che si innovasse, si decidesse, si organizzasse la città secondo i suoi ritmi, i suoi tempi e i suoi modi"), e mi atterrò al merito.
Scrive la consigliera: "Non si dice poi, perché non fa comodo dirlo, che riducendo le fasce da 18 a 16 gli utenti dell'ultimo scaglione, circa 200 famiglie come ci ricorda diligentemente il consigliere Tavolazzi, sostengono un aumento consistente dei costi (27% circa)."
Mi spiace per la consigliera, ma non ha interpretato correttamente le tabelle. Dei 200 iscritti in ultima fascia del trasporto scolastico (la 16° con retta pari a 375,14 euro), 180 appartenevano alla vecchia fascia 18° e pagavano 369,6 euro. Dunque questi (cioè quasi tutti di cui si tratta) hanno subito un aumento del 1,5% e non del 27% circa, come sostenuto dalla medesima.
La consigliera scrive: "Facile dire che la fiscalità generale sostiene i costi dei servizi a domanda individuale dell'Istituzione Scuola. Possiamo far ancora meglio e dire che la collettività sostiene i costi per gli anziani, possiamo continuare sullo stesso filone di ragionamento e dire addirittura che ciascuno di noi si rifiuta di sostenere il costo di ciò che non adopera."
Forse la consigliera non ha letto bene il mio intervento. La critica non riguarda il fatto che la fiscalità sociale si faccia carico dei ceti meno abbienti, degli anziani, delle famiglie numerose, al contrario ritengo tale politica molto giusta. Non è altrettanto giusto, a mio parere, lo sconto che il Pd fa ai ricchi, con i soldi dei poveri. Forse detto in questo modo risulta più chiaro a Corazzari.
Scrive la consigliera: "che al consigliere Tavolazzi piaccia o no, la determinazione delle rette è, per legge, di esclusiva competenza della Giunta, il Consiglio Comunale non ha alcun diritto di interferire."
Interferire? Bell'idea della democrazia quando il tema è la politica sociale! Se anche per i nidi e le materne si fosse modificato il numero delle fasce ISEE, la delibera sarebbe stata portata obbligatoriamente in consiglio. E' questa la differenza formale, che secondo il Pd terrebbe anche dal punto di vista politico, per sostenere l'esclusione del consiglio comunale dalla decisione su quanto far pagare alle famiglie ferraresi per il servizio nidi e materne? Per Ppf, legge o no, il tema è esclusivamente politico.
Ultima notazione. E' vero che il Pd governa perché ha ricevuto il voto dai cittadini. Ci mancherebbe altro!
Suggerirei tuttavia maggiore prudenza nell'approccio al consenso, visto che in cinque anni (2004-2009) la maggioranza ha perso 10 mila di voti nel solo Comune di Ferrara! E qualche altro migliaio lo ha perso nelle regionali 2010.
* - consigliere comunale Ppf