Il progetto 'Valle del Fiume Po'
04-06-2010 / Punti di vista
di Alessandro Talmelli *
In Consiglio Comunale abbiamo discusso e approvato l'Ordine del giorno in merito al Progetto denominato "Valle del fiume Po". Questo ci ha permesso di fare alcuni ragionamenti per sottolineare diversi valori legati al "Grande Fiume".
Prima però volevo fornire alcuni dati utili alla riflessione:
1.il bacino del Po è il più grande bacino idrografico di Italia: 70.000 mq, con un'area di pianura di 46.000 Kmq;
2.vi insistono più di 16.000.000 di abitanti, di cui 3.171 addetti all'industria e 2.791 addetti al terziario;
3.gli allevamenti di bestiame sono costituiti circa da 4.000.000 di bovini, 5.000.000 di suini (Piemonte, Lombardia e Emilia Romagna 55 per cento del patrimonio nazionale zootecnico);
4.vi si trova il 37% dell'industria nazionale, il 47% dei posti di lavoro;
5.un'area di 34.000 Kmq di superficie coltivata, di cui il 50% irrigato (circa il 35% della produzione nazionale);
Questi dati testimoniano che un Paese che si richiama alla grande civiltà europea, valorizzerebbe le potenzialità di quest'area così ricca e preziosa dal punto di vista naturale, economico ed umano. Ci provò qualche anno fa il Governo Prodi stanziando 180 Mln a valere sulle risorse FAS del Progetto strategico speciale (PSS) denominato "Valle del Fiume Po" dando attuazione al protocollo d'intesa dell'Autorità di bacino del fiume Po sottoscritto in data 29 maggio 2005 con le Province rivierasche della consulta delle Province del Po per la tutela e la valorizzazione del territorio e la promozione della sicurezza delle popolazioni della valle del Po.
Dopodiché all'inizio di quest'anno il Ministro ha riferito della decisione sulla riprogrammazione delle risorse nazionali disponibili del Fondo per le aree sottoutilizzate, ivi comprese quelle del PSS "Valle del fiume Po", e quindi la totale assenza di risorse da assegnare a tale progetto.
La decisione del Governo è assolutamente
1.ingiustificata, dopo anni passati a discutere sulla rilevanza del fiume e l'impatto sul territorio padano che attraversa, finalmente si era riusciti ad ottenere un progetto legato alla valorizzazione del territorio, nonché alla sicurezza delle popolazioni della Vale del Po.
2.incomprensibile soprattutto perché avallata da forze politiche che hanno, impropriamente, basato la loro esistenza stessa, sulla difesa del territorio padano.
Alle volte sembra che parlare di queste cose sia come parlare del nulla: ma allora potremmo affermare che parlare di PREVENZIONE e SICUREZZA in un Paese come l'Italia dovrebbe essere un impegno di tutti. Sappiamo che questi sono concetti troppo spesso disattesi, ma noi abbiamo il dovere di intervenire e prevenire per evitare proprio ciò che per esempio è successo il 22/02/2010 nel fiume Lambro.
Ci sono molti attori, pubblici e privati, che operano sul Po: solo con una visione unitaria e di governance condivisa possiamo raggiungere livelli di investimento tali da poter garantire l'incolumità dei nostri cittadini.
Anche l'Emilia Romagna e il nostro Comune devono puntare a questo, farsi motore propulsivo per un rilancio concreto del Po come ricchezza naturale, economica e umana, portando la governance del Grande Fiume su livelli e standard europei.
* - consigliere Comunale PD