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Il Pd e il confronto sulla Cultura

23-06-2010 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Con il suo intervento il consigliere del Pd Talmelli indossa la divisa del pompiere che getta acqua sul fuoco per sottrarre il suo partito e la maggioranza all'imbarazzo del confronto pubblico. Non credo vi siano sedi esclusive per dibattere di politica culturale o di altri temi di interesse collettivo, come sostiene Talmelli. Ne' reputo corretto, da parte sua, l'uso dell'epiteto "stucchevole" (disgustoso, fastidioso, nauseante, noioso, sdolcinato), per definire il confronto di questi giorni tra un consigliere di opposizione, l'assessore alla cultura ed il presidente del teatro comunale. In un sol colpo egli ha insultato tre colleghi. Forse di stucchevole c'è il reiterato atteggiamento ipocrita, di chi tenta di spacciare per trasparenza l'opacità. I primi dati sulla "cultura" sono giunti in commissione mesi dopo le reiterate richieste di Ppf. L'assessore Maisto li ha portati il 20 maggio (consuntivi 2009) e glie ne ho dato atto. Ma è altrettanto vero che in più occasioni ho richiesto, inascoltato, bilanci preventivi di aziende, istituzioni, fondazioni, prima che il consiglio comunale deliberasse il preventivo 2010. Ciò allo scopo di evitare che contributi e finanziamenti comunali venissero decisi al buio, senza conoscerne preventivamente l'utilizzo da parte dei destinatari. Invece il bilancio comunale 2010 è stato deliberato senza preventivi, né consuntivi 2009. Siamo lontani anni luce dallo scenario che personalmente reputo minimo per adempiere consapevolmente al mandato ricevuto dagli elettori.
Il confronto sulla politica culturale è necessario e non va confinato. La città deve potervi partecipare. Ppf non ha mai nascosto l'opinione che a Ferrara si spenda troppo e male nel settore impropriamente etichettato "cultura". Né reputa giusto che il Comune regga gran parte del peso finanziario. Oggi più che mai la grave crisi economica che colpisce migliaia di famiglie ferraresi, la disoccupazione e la cassa integrazione impongono di tagliare, selezionare, ma soprattutto offrire iniziative che coinvolgano ampi strati della popolazione. Ppf ama l'arte in tutte le sue forme espressive, ma attribuisce alle scelte priorità e valenze di giustizia sociale, che al momento sono assai distanti da quelle del Pd. La politica culturale nel territorio è competenza dell'ente locale ed è limitata dalla disponibilità di risorse reperibili. Ppf non è acriticamente contro o a favore dei grandi eventi (comprese le mostre), ma ritiene etico sottoporli a verifica di compatibilità con le risorse della città e del territorio, con il gradimento dei cittadini e con la fruibilità vera, intesa come diritto inalienabile dell'intera popolazione locale. In un passato, anche recente, eventi culturali costosi (Ronconi, Abbado) hanno drenato risorse altrimenti destinabili ad altra e più ampia produzione di iniziative culturali. Anche i piani tariffari per il pubblico devono essere improntati a giustizia sociale.
Certo, come ha ricordato Maisto, occorre pensare oltre al Teatro Comunale, a Ferrara Arte e a Ferrara Musica, anche all'Istituto di Studi Rinascimentali, ai musei ed alle civiche gallerie, agli archivi ed alle biblioteche. Ma per Ppf si deve prestare attenzione anche alla composita realtà di cenacoli, associazioni, circoli e club culturali, e alla loro produzione di diffusi eventi teatrali, musicali, di danza, di letteratura, d'arte, di riscoperta e valorizzazione delle tradizioni locali, il più delle volte di indubbia qualità artistica e culturale, sempre graditi alla popolazione. Il Comune ha il dovere di contribuire alla crescita di tale tessuto strappandolo dal precariato, al loro consolidamento e ad una affermazione vera, con un'oculata politica, rigorosamente selettiva e premiante la credibilità di progetti, anche pluriennali, di cui ognuno di questi operatori può essere portatore. Il tutto nell'ottica di favorire anche lo sviluppo turistico della città d'arte e della provincia, proposti come un unicum culturale, storico e paesaggistico. Su questi temi siamo disponibili da sempre ad un confronto serio con la maggioranza, in commissione, in consiglio, nella città. Senza attacchi personali e senza pompieri con bavaglio. Ma per ora Pd ed alleati tengono porte e finestre sbarrate.

* - consigliere comunale Ppf