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118 e pronto soccorso: conflitto di ruoli

05-07-2010 / Punti di vista

di Valentino Tavolazzi *

Con riferimento allo scritto della consigliera medico del Pd Ricciardelli, francamente trovo poco utile al confronto, pubblicare su Cronaca Comune quanto già letto dall'autore pochi giorni prima in consiglio comunale (peraltro registrato, archiviato ed accessibile nel sito del Comune), senza che si aggiungano elementi nuovi alla discussione e soprattutto senza rispondere alle domande, ripetutamente poste dagli interlocutori ai quali ci si rivolge. Capisco anche la difficoltà della consigliera del Pd che, in quanto tale, è al tempo stesso "controllore" di un servizio sanitario pubblico, importante per la collettività, e "controllato" come dirigente del medesimo. In altri termini la consigliera Ricciardelli controlla, in nome e per conto dei cittadini, la Ricciardelli responsabile del 118. E non è il solo consigliere medico del Pd ad avere posizioni di alta responsabilità in servizio sanitari pubblici. Ciò dovrebbe, a mio parere, suggerire cautela negli interventi e nella polemica.
Quando la Ricciardelli afferma "una realtà politica nazionale taglia i fondi al pubblico ed una locale pretende di raddoppiare gli ospedali" dimostra di non saper distinguere. Ppf non appartiene ad alcuna realtà nazionale che taglia i fondi pubblici. Intendiamo tagliare gli sprechi di denaro pubblico, in investimenti gestiti scandalosamente come Cona, pagati in tutti i sensi dai cittadini.
La Ricciardelli inoltre afferma: "come se un'altra mano avesse preso il comando del documento si è passati ad una serie di affermazioni frutto di una azione di ricerca di definizioni e concetti di natura sanitaria che appare agli occhi di chi qualcosa di sanità ne capisce, più un convulso percorso di copia e incolla che un ragionamento compiuto, e quello che ne deriva è una ammucchiata di frasi spesso scollegate e quel che è peggio assolutamente confutabili." E' la responsabile del 118 che scrive o la consigliera? Quali sono le frasi scollegate? Forse la dottoressa Ricciardelli ritiene di essere la sola a "capirne qualcosa di sanità"? L'opposizione, secondo lei, non dispone di medici competenti, magari critici nei confronti della scelta Cona più smantellamento del Sant'Anna, in quanto ospedale?
La consigliera giunge poi ad alterare la verità quando riporta, virgolettata, la frase attribuita all'opposizione "difendere, in maniera acefala, scelte sbagliate compiute dal proprio partito". Il testo esatto recita "Chi sostiene che il trasporto a Cona sia più sicuro ed efficace che al Sant'Anna, medico o no che sia, consigliere comunale o no, se dotato di comune buon senso, si limita esclusivamente a difendere scelte sbagliate compiute dal proprio partito." Non si legge la locuzione "in maniera acefala" riportata, ed inventata, dalla consigliera.
Riscontro infine opacità nella comunicazione, quando la Ricciardelli proclama l'avvento "epocale", costituito dalla "realizzazione in Corso Giovecca, di una Casa della Salute, che garantisca la continuità assistenziale nelle 24 ore 7 giorni su 7". Perché la consigliera non spiega ai cittadini che l'assistenza notturna e festiva sarebbe garantita dalla guardia medica, come ha prontamente chiarito il direttore dell'azienda sanitaria? Perché dobbiamo farci spiegare dal Pd il progetto di assistenza sanitaria, quando dovrebbe essere divulgato alla popolazione da chi ne detiene la paternità istituzionale: la Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria, le due Aziende ospedaliera e sanitaria, la Regione? Che ruolo ha la Ricciardelli quando scrive "Noi del PD siamo più che mai convinti che…ecc..ecc….". Forse il Pd si arroga la paternità del progetto Cona, più smantellamento Sant'Anna, in vece delle istituzioni preposte? E' bene che gli elettori lo sappiano.
Nel merito Ppf e l'opposizione hanno posto ripetutamente all'attenzione del consiglio e dei cittadini decine di argomentazioni, domande e proposte in merito al tema complessivo Cona-Sant'Anna. Essi sono ben esposti nel documento firmato e votato dai gruppi di opposizione, meno Prc/Pdci. Nella lettera della consigliera medico Ricciardelli non c'è una sola risposta! Dunque non posso sottrarmi dal riproporre quanto già richiesto al consigliere Tosi. Concordo che è importante il tempo di arrivo dell'ambulanza e dell'eventuale auto medica, oltre alla preparazione del personale medico ed infermieristico. Tuttavia non mi convince la banalizzazione del tempo di trasporto dal luogo della chiamata all'ospedale, poiché non sempre si è in grado di stabilizzare il paziente sul posto. La stessa organizzazione del 118 presenta al riguardo palesi contraddizioni. E' vero o no che l'ambulanza con base presso la caserma dei vigili del fuoco, è equipaggiata con due autisti (personale tecnico non paramedico) e non con autista più infermiere, come accade invece nell'auto Cidas stazionante presso l'ospedale? Le attrezzature presenti nell'ambulanza con due autisti sono le medesime presenti in quella Cidas? E' vero o no che l'ambulanza con due autisti viene inviata in soccorso anche di "codici rossi base" e compete ad essi valutare la necessità del medico e richiederne l'intervento? L'auto medica, se disponibile, parte solo in quel momento e, nell'attesa, non è presente sul posto alcun infermiere. In provincia invece le ambulanze sono equipaggiate con coppia di autista più infermiere. Perchè? Come fa il Pd a sostenere, e a convincerci, che tutto si risolve sul posto se, al mutare del luogo di chiamata cambia l'ambulanza e la composizione dell'equipaggio? Questa non è polemica, sono domande precise, concrete, più volte formulate, ma prive di risposta! Perché l'azienda sanitaria non fornisce i dati che dimostrino l'attuale rispetto dei tempi stabiliti per raggiungere il luogo di soccorso? Tutto va sempre come previsto? Perché i cittadini non sono informati di situazioni di soccorso, eventualmente gestite con difficoltà, che abbiano comportato cambiamenti organizzativi e/o provvedimenti disciplinari da parte della direzione del servizio? Eppure qualche caso, anche di recente, si è verificato! Si può morire in ambulanza, se la preparazione del personale o l'attrezzatura non è adeguata, oppure se il tempo per raggiungere la struttura di Pronto soccorso e Rianimazione è incompatibile con le condizioni del paziente. Per questo i cittadini di Ponte, Barco, Ravalle, Casaglia, Porotto, Cassana, del Centro storico fanno bene a preoccuparsi dell'allontanamento del Pronto Soccorso! Non si comprende da cosa derivino le certezze del Pd, se non sono ancora noti strategia, modelli e simulazioni sull'efficacia del sistema di emergenza che si intende adottare. Né sono disponibili comparazioni tra gli standard imposti dal sistema sanitario ed i risultati attesi dalla riorganizzazione. Non sono noti i tempi di percorrenza delle ambulanze da tutti i quartieri del Comune di Ferrara al nuovo ospedale di Cona, nello scenario a viabilità attuale ed in quello a viabilità futura, né quali siano le nuove modalità organizzative del servizio, le procedure, il numero di ambulanze, di auto mediche e la specializzazione degli equipaggi. Come fa il Pd ad essere così sicuro, quando nessuno ha ancora dato le risposte?

* - consigliere comunale Ppf