118 e pronto soccorso: risposta al consigliere Tavolazzi (2)
08-07-2010 / Punti di vista
di Ruggero Tosi *
Prendo atto del lungo elenco di cose che Tavolazzi ammette di ignorare sul 118 provinciale. Così dimostra ancora una volta che, pur non avendo elementi per giudicare, pretende di condannare non solo futuri assetti dipendenti da eventi tuttora in divenire, ma addirittura anche il funzionamento attuale di un servizio che nessun altro, a parte lui e i suoi consulenti anonimi, ha mai giudicato negativamente.
Per un'ironia del destino, nello stesso momento in cui Tavolazzi scriveva il suo elenco di cose che ignora, la Conferenza Socio-Sanitaria Provinciale analizzava proprio tutti quei dati "inesistenti" e decideva di rimandare la ristrutturazione del servizio (proposta appunto sulla base delle evidenze rilevate con il monitoraggio continuo di una serie di indicatori di processo) in attesa: 1) della rideterminazione dei vincoli per il personale dettati dalla imminente manovra finanziaria di Tremonti; 2) delle imminenti nuove linee guida regionali che prevedono una riorganizzazione dell'emergenza su area vasta; 3) di valutare l'impatto su tutto il sistema territoriale che avrà l'apertura dell'ospedale di Cona (impatto che a differenza degli indovini accuratamente anonimi di PpF, il resto del mondo deve aspettare di vedere per poter giudicare compiutamente): le simulazioni effettuate con i software disponibili, infatti, non sono altro che... simulazioni, e a molti non bastano.
Tavolazzi viceversa con il suo scritto sembrerebbe dimenticare di essere solo un consigliere comunale, e questo comporta che non tutto quel che si decide in Provincia, in Regione o in Italia debba necessariamente passare per la sua preventiva autorizzazione.
A me invece non è sfuggito che nell'elenco così puntiglioso di cose che ammette di ignorare, Tavolazzi si è di nuovo dimenticato di mettere anche la riposta ad una semplice questione da me posta e che qui ripropongo: se davvero la sua equazione "allungamento dei tempi di trasporto = rischio aggiuntivo per le emergenze" fosse vera, come mai l'altro giorno (ma sono eventi, ahimè, quasi quotidiani) un politraumatizzato grave (con fratture, schiacciamenti d'organo ed emorragie interne) in un incidente stradale avvenuto a Bosco Mesola è stato portato a Ferrara (50 km) e non a Lagosanto (15 km)? Anche in elicottero, come ricordavo, sono dieci minuti in più! Che dicono in proposito gli indovini prudentemente anonimi di PpF?
Per essere ancora più chiaro voglio fare un esempio che potrà essere usato come termine di paragone dai lettori per comprendere quanto sia incompatibile la posizione sostenuta sul 118 dal consigliere Tavolazzi e la necessità che abbiamo di continuare a garantire sicurezza ai nostri concittadini. Tavolazzi infatti prende posizione sull'emergenza e chiede spiegazioni su un caso ("eppure qualche caso, anche di recente, si è verificato!") come quel signore anziano (caso assolutamente vero) che dopo aver saputo di una persona che era deceduta perché rimasta intrappolata dalla cintura di sicurezza in un'auto, sosteneva, cercando inutilmente di convincermi, che mettersi la cintura di sicurezza era un'assurdità in quanto metteva in pericolo la sua vita. Nonostante le mie spiegazioni poco importava a quel signore anziano se da quando le cinture sono obbligatorie si sono salvate migliaia e migliaia di vite e altre migliaia continueranno a salvarsi.
* - consigliere comunale PD