Ferrara sotto le stelle e il futuro delle manifestazioni culturali ferraresi
26-07-2010 / Punti di vista
di Massimo Maisto*
Sabato sera si è conclusa una straordinaria edizione di Ferrara sotto le stelle. A caldo vorrei proporre alcune considerazioni:
1) Ferrara sotto le stelle è diventato il più importante Festival di rock di qualità a livello nazionale. La rassegna stampa, i siti musicali, i blog, le radio sono a dimostrarlo. Quella del 2010 è stata la migliore edizione nei 15 anni di Ferrara sotto le stelle, capace di coniugare quantità e qualità, con ben tre date tutte esaurite in piazza Castello (5.000 persone ogni volta): Pixies, Nutini, la Tempesta e una al Teatro Comunale (800 persone) con Wilco. La qualità è stata garantita da proposte diversificate: da quelle più popolari come Nutini, all'esperienza entusiasmante, nella sua multimedialità, di Jonsi, fino alla scelta vincente di sostenere la nuova musica d'autore italiana con la serata dell'etichetta "La Tempesta".
2) Al tradizionale impegno del Comune si è affiancato da alcuni anni la Regione e da quest'anno la Provincia. A loro va il nostro ringraziamento perchè è importante che il Comune non sia solo nel sostegno alla manifestazione; in periodi difficili per gli enti locali è importante selezionare le priorità, mettersi insieme e sostenere le eccellenze.
3) Il Festival sta mettendo al centro del panorama musicale nazionale la nostra città. Siamo certi che anche nei mesi autunnali ed invernali si potranno ospitare altri appuntamenti, senza costi ulteriori per gli enti locali. Si sta già pensando, dopo il successo della Tempesta, alla presentazione in anteprima a Ferrara di nuovi dischi in uscita, contribuendo ad attrarre pubblico e a mantenere Ferrara al centro del panorama musicale.
4) L'attenzione alla contemporaneità e alla cultura diffusa è uno dei punti principali del nostro programma di mandato: tutela, conservazione, rafforzamento dei nostri musei e delle nostre biblioteche, ma anche sguardo attento alle nuove produzioni e alla nuova creatività.
5) Forte è stato anche l'impatto economico dell'iniziativa sugli esercizi commerciali, sul sistema dell'accoglienza e più in generale sull'economia della città. Sarebbe sbagliato pensare che il pubblico di queste manifestazioni sia (come forse era una volta) un pubblico con poca capacità di spesa. Sono sempre di più (in particolare quando si punta sulla qualità con nomi come Pixies, Jonsi, Wilco) i "turisti culturali" che seguono queste manifestazioni. Persone che non partecipano solo ad un evento, ma arricchiscono e promuovono la città.
6) La promozione turistica della città, grazie anche all'impareggiabile cornice di piazza Castello, ne guadagna: basta cercare su Youtube le centinaia di video dei concerti a Ferrara. Ormai la promozione viaggia sempre di più attraverso questi canali, sappiamo che su questa strada come sistema turistico (pubblico e privato) abbiamo ancora tanto da fare e da migliorare, intanto attraverso questa ed altre manifestazioni la nostra città è nota nel web.
Sono tante le persone a Roma (vedi la nuova Finanziaria) e anche a Ferrara a sostenere che i Comuni non debbano più occuparsi di queste cose. Io continuo a pensare che per Ferrara un arretramento nell'ambito dell'Arte e della Cultura sarebbe una grande perdita. Sappiamo bene che questo settore dovrà fare grandi sacrifici (e tanti tagli li abbiamo già realizzati), continuemo a chiedere un maggior impegno da parte dei privati e delle associazioni di categoria (credo che i bar del centro possano confermare alle loro associazioni il successo economico della manifestazione) e anche del pubblico pagante (non è un caso che siano sempre meno i concerti gratuiti). Rinunciare però a questa ricchezza della città sarebbe a mio parere un errore che non risolverebbe, come qualcuno in maniera demagogica sostiene, i problemi di bilancio degli enti locali, ma anzi aggreverebbe le difficltà economiche di un settore che in città in questi anni ha recuperato posti di lavoro persi altrove.
Dopo il successo della Festa del Libro Ebraico e del Giro d'Italia, attendiamo fiduciosi i Buskers, il Baloons, Internazionale e la mostra di Chardin: gli ultimi eventi dell'anno che ancora una volta metteranno la nostra città al centro dell'interesse dei media, dei turisti e degli escursionisti. Speriamo che nonostante i tempi difficili e le normali e legittime polemiche politiche si possa fare sempre meglio, trovando soluzioni innovative, senza perdere però un patrimonio che è di tutta la città. E ripeto: di tutta la città, non solo di chi oggi amministra, cercando con impegno, ancora una volta tutta la città, di fare sempre meglio.
*vice sindaco e assessore alla Cultura, Turismo e Giovani del Comune di Ferrara